.. I Recensioni riente del nesso tra l'attività toscana di Pietro Leopoldo e i prob,lemi degli Ab-sburgo. Un giusto rilievo assumono in questa cornice i contrasti politici fra Leopoldo e Giusepp·e, connessi col malcontento del primo per il continuo intervento dell'imperatore nell'educazione dei prop 1 ri figli, con la volontà di Giuseppe di subordinare 1a Toscana all'Impero, sia nella politica estera, in cui era priva di ogni autonomia, sia in molti aspetti della stessa politica economica e comm-erciale. Nuova luce è stata gettata anche sulla politica imperiale di Pietro Leopoldo, specialmente in quanto W-andruszk·a ha cercato di collegare strettamente, come parti :di un disegno organico ed unit 1 ario,, la sua politica di liquidazione delle vertenze intemazio11ali lasciate aperte da Giuseppe, di superamento all'interno delle tendenze centrifughe stimolate dagli avversari esterni dell'Impero e speci 1 almente dalla Prussia, di preparazione di un complesso di riforme, fra cui un·a riforma costituzionale, capaci di eliminare gli indirizzi dispotici e soverchiamente centralizzato:ri che avevano provocato rivolte e malcontento dall'Ungheria ·ai Paesi Bassi. Ma i documenti che hanno costituito, nel senso indicato, la spina dorsale dell'in·dagine di Wandruszka non hanno però consentito all'autore di precisare esaurientemente il contributo specifico di Pietro Leopoldo alle riforme ,toscane, l'effettiva incidenza delle sue posizioni sulle scelte scaturite attraverso i numerosi e vivaci dibattiti all'interno ,del gruppo dirigente sui temi della politica agraria, in,dustriale e finanzi:aria. Non soccorrono in ciò gli scarsi studi esistenti, salvo per quanto riguarda le riforme ecclesiastiche; né le ricerche compiute da Wandru,szka nell'Archivio di Fi,renze riescono a riempire il vuoto, tra.nne ·per i problemi della polizia, dell'esercito e della legislazione penale. Riteniamo però che, anche limitandosi al materiale già noto, Wan,druszka avreb,be avuto la possibhlità di dare soluzioni piì1 adeguate ad alcune questioni. Si prenda, ad esempio, la cultura di Pietro Leopoldo. L'autore riferisce dei contatti del granduca con grandi personalità europee, come Pestalozzi e Herder; chia,risce b,ene i legami che egli st,abilì col movimento giansenista; fornisoe elementi interessanti a proposito degli interessi scientifici e pedagogici di Leopoldo. Ma insufficiente ci pare l'esposizione delle sue convinzioni economiche e giuridiche. Avrebbe potuto contribuire a riempire tali lacune, benché in•direttamente, anche un meno superficiale esame delle posizioni dei maestri, per esem,pio del Martini, e dell'ambiente culturale entro il quale Leopoldo si formò ed op·erò. Wandruszka si limita invece a ridurre genericamente tutto ciò alla vaga definizione di illuminismo, sotto la quale vengono sussunte troppo. semplicisticamente e dall'esterno componenti assai diver.se, come le dottrine di Montesquieu, del Muratori e degli enciclopedisti. In tale indeterminatezza, le posizioni di Leopoldo, anziché essere precisate, vengono dissolte nella pretesa filantropia del sovrano illu~ minato, p,rivo di sp·ecifiche caratterizzazioni ideali e teoriche. Tale genericità si rip·resenta là dove confusramente si accomuna Locke col Quesnay, pro·vocando ulteriore confusio·ne nella deterrnin·azione delle influenze fisiocratiche su Pietro Leopoldo. 105 Biblìotecaginobianco
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