Nord e Sud - anno XVI - n. 109 - gennaio 1969

• ~4ntonio Pellicani biente ministeriale e di corte che immediatamente lo circonda e di cui vengono minutamente descritte le vicende, mentre più scarni sono i riferimenti al contesto economico, sociale e politico entro cui il protagonista si è trovato ad operare. Il merito di W-andruszka sta ·nell'averci fornito una documentata ricostruzio,ne organica, finora n1ancante, della formazione, dell'attività complessiva e della personalità politica di Pietro Leopoldo. Questo sovrano era stato finora studi 1 ato solo incidentalmente o frammentariamente, cioè in riferimento alle singole iniziative economiche o politiche in cui aveva lasciato una traccia. Wandruszka, in.vece, fo1 nda la sua ricerca sull'ipotesi di lavoro che « il materiale archivistico di Firenze e quello ,di Vienna si completino reciprocamente e che il toscano Pietro Leopoldo non possa essere compreso qualora non si tenga se1npre presente l'arciduca d'Austria e il futuro erede al trono della monarchia austriaca, e che ,d'altra parte l'imperatore Leo·poldo II possa essere compreso pienamente solo partendo dalle esperienze e 1 dalJe vicende del ,suo periodo 1 ·di governo in Toscana». Basandosi su questa ipotesi, confermata poi dalle ricerche, è stato possibile a Wandruszka chiarire in modo convincente aspetti altrimenti oscuri dell'attività di Leopoldo, e in primo luogo il motivo della mancata attuazione del p·rogetto di costituzione per la Toscana elaborato all'inizio degli anni ottanta. Ciò viene giustamente messo in rapporto con la prospettiva imposta da Giuseppe a Leopoldo, di unificare la Toscana all'Impero in caso di morte dell'imperatore o del granduca: ne derivava una situazione del tutto provvisoria per il granducato, e quindi l'impossibilità di dare ad esso qualunque forma stabile di organizzazione politica autonoma. Altrettanto giustan1ente, Wandruszka collega con l'orm1 ai sicura morte di Giuseppe il suggerimento di Pietro LeopoLdo al Gianni, nel febbraio del 1790, di scrivere contro l'idea della unificazione, riprendendo in considerazione l'ipotesiÌcostituzionale, lasciata poi definitivamente da parte per la Toscana dopo i tumu.lti del 1790, ma rimasta valida per una riorganizzazione politica dei territori dell'Impero. Inoltre vengono mes,si bene in evidenza e approfonditi altri elementi importanti che non possono essere compresi senza collegare la politica di Vienna e di Firenze: le affinità e le differenze esistenti tra la politica ecclesiastica della Toscana e dell'Impero; il nesso tra il rincrudimento dell'azione antjcuriale dei sovrani absburgici e la morte di Maria Teresa, che sempre aveva cercatr) di indurli alla moderazione, tra la politica filocontadina dJ Giusep,pe Il e quella di Pietro Leopoldo. Per dar corpo alla biografia di Leopoldo •secondo l'impostazione precedentemente indicata, Wan·druszka ha cercato di utilizzare tutti i possibili contributi provenienti dalle rioerche sulla storia austriaca e toscana del secolo XVIII, inserendoli su un asse centrale. Questo è costituito 1dagli epistolari di Leopoldo con la madre, con i fratelli e le sorelle, pt1b·blicati già nel secolo scorso quasi integralmente e qui rielaborati nel modo nuovo che la presente biografia esigeva, arricchiti infme con molti documenti 1inediti: questo materiale ha consentito all'autore di dare 11n 1 a rappresentazione felice ed esau104 Bibiiotecaginobianco

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