Francesco Farina nazioni più progredite. Ora De Rosa lamenta come i dazi doganali italiani tassassero soprattutto le materie prime e i semilavorati, cosicché risultava più conveniiente per le industrie manifatturiere acquistare all'estero i macchinari. Egli dimostra in tal modo di non condivider~ l'indirizzo protezionistico seguito dal governo. E non si può non concordare con la sua analisi, dal momento che la depressione del settore era tale che le uniche commesse che le industrie meccaniche meridionali ricevevano erano quelle governative della Marina, se si esclude lo stabilimento di Pietrarsa, il quale per legge godeva delle ordinazioni della Società delle Strade Ferrate del Med1iterraneo. Né in migliori condizioni si trovavano le corrispondenti imprese del Nord. Tuttavia, se l'autore ha ragione di condannare che gli alti dazi sul ferro importato permettevano alla siderurgia di svilupparsi ma erano di forte ostacolo alla meccanica, non si può non ricordare che a Napoli 1nai si sarebbero ,installate le prime industrie siderurgiche nel caso in cui si fosse data, come a giudizio di De Rosa sarebbe stato più opportuno, maggiore protezione alla meccanica. Qualora invece nel governo fosse prevalso un orientamento liberistico, l'impianto di tali industrie, inizialmente passive e quindi bisognose di difesa doganale, avrebbe ugualmente urtato contro la visione a breve termine dello sviluppo industniale tipica dei liberisti. Una schiarita sembrò delinearsi col corso forzoso introdotto in seguito al forte passivo della bilancia dei pagamenti, che limitò l'ingresso• di macchinari; troppo breve fu però la susseguente ripresa del 1871-72. Rimaneva, infatti, insoluto· il problema di fondo, la mancanza cioè di acquirenti e l'insufficienza delle ordinazioni della Marina. Ma, nonostante le proteste degli ---._ industriali, il governo non apportò alla situazione che un ben 1no·desto correttivo: mantenere costanti le commesse della Marina da guerra. Così, mentre Pattison si dovette affidare al prestito bancario, Guppy fu costretto a rompere la conduzione a carattere familiare> trasformando la ditta in società per azioni. Con l'entrata in vigore della nuova tariffa del 1887 che, rialzando sia pure di poco i dazi sui prodotti finiti, assicurava una maggiore produzione alla metalmeccanica, l'autore- vuol scorgere segni di miglioramento 11el Mezzogiorno. La produzione bellica è aumentata e si è perfezionata ad opera sia dei vecchi stabilimenti sia di nuovi, come I'Armstrong di Pozzuoli. Tale moderno stabili 1mento diede alla Commissione d'indagini, formata dal governo per studiare le condizioni del settore, « l'impressione di uno stabilimento inglese trapiantato in Italia». De Rosa ricava dallo studio dei dati sull'aumento della produzione e deì capitale fisso il nuovo assetto più avanzato che si andava creando nella metalmeccanica. E rileva con n1olta acutezza come purtroppo si fosse consolidato un grave fattore di arretratezza del Sud: la mancanza pressocché totale di un tessuto di imprese medie e piccole, che agissero in rapporto di complementarietà con le aziende maggiori. Ma proprio quando ·sembrava che con la miigliorata situazione si stesse 102 - Bibiiotecaginobianco
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