Nord e Sud - anno XVI - n. 109 - gennaio 1969

RECENSIONI La morte dell' airone Fin dall'inizio della sua carriera letteraria Bassani si è mantenuto fedele ad una tematica di tipo esistenziale, che tocca il fondamentale rapporto fra l'uomo e la realtà; rap1 porto che si configura quasi sen1pre in forma di violenza e di oppo,sizione, dal momento che i suoi personaggi sono impediti da motivi i,ntrinseci alla loro condizione umana, o ,da una p·articolare atmosfera politica e morale, di stabi 1 lire una vera co.municazione con l'ambiente esterno. L'esempio più significativo in questo senso può essere rappresentato dagli eroi de Il giardino dei Pinzi Contini, vittime della persecuzio,ne razziale, che semb·ra destinare al totale fallimento ogni loro tentativo di inserirsi attivamente nella vita; e di qui nasce l1 a loro incapacità di stringere un vincolo affettivo che valga ad annullare anche parzialmente la solitudine, la loro predilezione per il « caro, dolce, pio passato », il loro an,dare « sempre con la test,a voltata all'indietro» per sfuggire all'op 1 pressione e all'ombra della morte che li sovrasta. La stessa sorte di isolamento è riservata al dottor Fadigati de Gli occhiali d'oro, respinto ai margini della società borghese dalla sua co,ndizione di omosessuale, e aLl'adolescente di Dietro la porta, incapace di varcare la barriera che lo separa dal mondo degli adulti e ri1 dotto dalla sua « paura di vivere » al ruolo •di inerte spettatore. Ne L'airone (Mondadori 1968), che costituisce l'ultima fatica dello scrittore ferrarese, la condri.zione di estraneità del protagonista raggiunge punte estreme: non si tratta questa volta di t1n escluso, di un reietto, quanto di un uomo colpito da una malattia psicolo·gica che si può definrre con l'appellativo sartriano di «nausea». Vero figlio del secolo, egli ha perduto, senza motivi plausibili, ogni comunicazione con il mondo reale, e lo guarda da un'infinita distanza, co1 me se fosse posto sotto una lastra di vetro. Questo stato di passività non resta poi denunciato allo stato problematico, ma trova uno sbocco violento nel suicidio, che libera il personaggio dal « ·pozzo di tristezza accidiosa » nel quale è caduto; e, dal momento che tutti i significati si trasportano ne L'airone sul pian•o metafisico, ponendo in causa i fo11damentali motivi del vivere, la vicenda ·assu•me il valore simbolico di una presa di coscienza, o meglio di un ap,prodo alla morte, vista come unico modo ,di attingere quella realtà che resterebbe altrimenti ostile e irraggiungibile. Il .destino del protagoni 1 sta si conclude in una domenica del dicembre '47, nella quale egli ha voluto, dopo molti anni, partecipare ad una battuta di caccia, per uscire dall'inerzia che lo consuma con un'azione violenta, come quella di appostare la p1 reda e sparare. Proprietario terriero, tipico esponente di ·quella borghesia agraria che non è riuscita ad adeguarsi alle trasformazioni del dopoguerra, Edgardo Limentani è più che altro un soprawissuto, vittima di paure e di incertezze in ogni rapporto umanò. Incapace di av96 ..... Bibiiotecaginobianco

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