' Mario Canino ed Enzo Vellecco rimasto quindi invariato. Tuttavia, se si considera questa attività in rapporto alla po,polazione, vale a dire se si prova a esaminare il fenomeno sotto il profilo della quantità di credito per abitante all'inizio e alla fine del periodo, si può giungere a una conclusione diversa. Nel 1951 le banche impiegavano in Calabria 9.874 lire per abitante. Si trattava di un valore pari al 65,6~u di quello che veniva impiegato per ogni abitante nell'intero· Mezzogiorno-. Nel 1966 il rap-porto tra impieghi bancari e po-polazione si adeguava per la Calabria a 95.653 lire, che corrispo·ndeva al 71,7% degli impieghi per abitante nel Mezzogiorno. Anche per quanto riguarda la raccolta si registra un fenomeno analogo. Nel 1951 i depositi per abitante raccolti in Calabria risultavano pari al 64,6% di quelli raccolti - sempre pro capite - in tutto il Mez~ zogiorno; nel 1966 tale percentuale saliva al 69,7%. Si tratta quindi di incrementi dei valori bancari pro capite della Calabria che tendo110, sia pure in misura limitata, ad attenuare il divario di partenza esistente con i valori relativi all'intero Mezzogiorno. In effetti, nel calcolo del rapporto, giocano a favore della Calabria due fattori che vanno considerati. Il primo è rappresentato dal diverso andamento demografico nella regione nei confronti del Mezzogiorno: ~ noto, infatti, che la popolazione calabrese è aumentata a un tasso inferiore a quello dell'intera circoscrizione a causa della più intensa emigrazione. Il secondo è determinato dall'emigrazione stessa che, con il movimento delle rimesse, ha alimentato non poco il risparmio bancario. Tuttavia, pur così dimensionato, il fenomeno di avvicinamento ai valori medi del Mezzogiorno rimane e conserva 'un suo significato, specialmente p-er quanto concerne l'incremento· degli impieghi. A questo punto occorre peraltro una precisazione. Si è detto che l'aumento dell'attività bancaria registrato in tutto il quindicennio è stato sostanzialmente simile in Calabria e nel Mezzogiorno. Se però nell'ambito dell'intero periodo ci si sofferma a considerare quanto è avvenuto in ciascuno degli anni. che ne fanno, parte, emerge l'esistenza di due fasi ben distinte. Nel primo· periodo (1951-1960) i tassi di incremento di impieghi e raccolta sono per la Calabria superiori a quelli del Mezzogiorno ( 17,8 e 15,9% contro· 16,8 e 14,9% ); nel periodo successivo questa tendenza si inverte. Tra il 1960 e il 1966, infatti, mentre gli impieghi in Calabria sono aumentati al tasso del 14,6%, quelli del Mezzogiorno sono cre_sciuti al tasso del 15,8%: la raccolta nella regione al tasso del 18,4%, contro il 19,9% registrato nel Mezzogiorno. Nell'ambito di un andamento complessivamente ide:ntico per l'inter9 quindicennio, la Calabria denota dunque nei confronti del Mezzogiorno una crescita più rapida nel primo tratto di tempo e un rallentamento I 84 Bibliotecaginobianco
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