... Le idee del tempo mento storico suggerisce come attuali e progressive. In questo senso Salinari esprime uno dei molti episodi di distacco_ della critica letteraria italiana odierna da quella di venti o treni'anni or sono. E bisogna dire che si tratta di un episodio tutt'altro che trascurabile, anche se le capacità critiche di Salinari riescono, nell'analisi di autori e di opere, assai più persuasive che nella giustificazione teorica déi suoi assunti .e del suo metodo: l~ pagine dedicate alla fondazione di ·una teoria marxista dell'arte, che sarebbe poi la teoria della «vera» arte realistica, e alla indicazione programmatica del realismo come compito attuale dello scrittore « veramente » impegnato sono tra le meno buone del volume e anche, mi sia perdonato il dirlo, piuttosto faticose e poco perspicue. Ma l'interesse che la posizione di Salinari presenta sta anche in questo contrasto e nessuno potrebbe persuadermi che la parte più felice della sua indagine critica non sia intimamente legata alla componente diciamo pure crociana della sua for1nazione. Questa componente traspare evidente non solo dai riferimenti testuali alla possibilità di un giudizio critico f andato sulla distinzione di poesia e non-poesia e alla assolutezza e permanenza di determinati valori estetici (cfr. ad es. p. 383, p. 138, p. 271), ma traspare anche, e forse ancor più, dalla sensibilità stessa di Salinari e dai fatti espressivi su cui egli porta in ulti1na analisiil suo giudizio: ed è solo così che si spiegano certi suoi giudizi singolar1nente acuti e complessi, come quello sull'ultimo Montale o sulla « involuzione » di Pratolini o sit Calvino e Sciascia, e cioè su autori disparati e opere intimamente diverse per ispirazione e riuscita. L'esperienza critica racchiusa nel volume che analizziamo suggerirebbe anzi qualche ulteriore e forse non infeconda riflessione. Abbiamo detto che Salinari è in polemica con la tradizione critica fondata sulla ricerca della dialettica di poesia e non-poesia. A questa egli opp·one una più complessa dialettica tra immediatezza della scrittura, consapevolezza dell'autore, significato ed esigenze del momento storico. In questa più complessa dialettica si ha l'impressione che l'elemento « f armale » nel senso desanctisiano, ossia l'elemento che veramente determina il carattere artistico della rappresentazione, sia quello della consapevo-. lezza ideologica dell'autore; e su di esso Salinari torna più di una volta con chiarezza e, talvolta, anche con efficacia. Ma possiamo essere sicuri che si tratti di un elemento veramente chiarificatore al di là di ciò ~he se ne può trarre sul piano di una storia della cultura in generale o delle idee in generale o, anche, soltanto delle intenzioni letterarie? Ossia, fino a qual punto una storiografia letteraria fon.data su questo elemento può riuscire ad essere una storiografia veramen.te e specificamente letteraria e non una analisi storica di indubbio interesse, ma 78 Bibliotecaginobianco
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