.. I Le idee del ·tempo ficoltà formidabili. In primo luogo l'acquisizione dei nuovi contenuti, che per le caratteristiche stesse della letteratura, non bastava riconoscere o determinare visivamente, ma era necessario penetrare con una analisi di carattere storico o strutturale; pena un inevitabile cronachismo. In secondo luogo la conquista di un pu11to di vista narrativo che permettesse di riflettere la realtà nel suo movimento e non la cristallizzasse in forme liriche, quelle forme che pure costituivano la esperienza più valida della letteratura sotto il fascis1no. Infine, la conquista di un linguaggio nuovo, non letterario, che corrispondesse all'urgenza dei nuovi valori umani e sociali ». Ma, in generale, il giud'izio che Salinari dà della letteratura realistica è sostanzialmente, nonostante queste e altre difficoltà, positivo, anche se, in maniera rivelatrice, il giudizio di insieme appare più positivo di quello volta per volta dato su singoli autori e singole opere. Così caratterizzato, il n1ovimento letterario italiano tra gli ultimissimi anni prebellici (con Pavese e Vittorini che introducono in Italia gli scrittori realisti an1ericani e assurgono a modelli del realismo italiano) e la fine degli anni cinquanta appare nettamente indiv~duato. I giudizi che derivano da tale caratterizzazione sono di solito felici. Qualche esempio: in Pavese l'esperienza realistica appro-da « in una sorta di realismo lirico, che ..., più. che ad una scoperta della realtà, conduceva ad un estremo raffinamento della esperienza decadente»; il tono della poesia di Pasolini è « quello di una accorata e dolente meditazione, di una poesia di idee sostenuta da una straordinaria e talvolta eccessiva sapienza linguistica, di un ragionare in versi che si allarga improvvisamente in paesaggi ed immagini e ritn1i »; Brancali « non è Gogol perché la sua satira è troppo minata dalla sfiducia e dalla rinunzia e il suo mondo morale non è abbastanza sicuro per dominare la realtà in cui vive ». Si potrebbe, ovviamente, proseguire nella esemplificazione, così come si potrebbero indicare le evidenti sopravvalutazioni di qualche atltore (ed es., I ovine, Pasolini romanziere) e i troppo ·severi giudizi su qualche altro (ad es., l'ultimo Moravia). Ma a questo punto ciò non ha più importanza. Quel che è inip<?rtante è notare che sia i giudizi felici, sia quelli· che non appaiono tali derivano egualmente dal criterio di analisi letteraria adottato da Salinari. Questo criterio, anziché sulla ricerca della dialettica di poesia e non-poesia, fa perno sulla caratterizzazione ideologica degli autori e delle loro opere, nonché del momento storico in questione: caratterizzazione intesa a cogliere sia l'elemento rappresentato dai conte.nuti espressi- dai singoli autori, sia quello della consapevolezza con cui i contenuti sono espressi, sia quello della dialettica tra l'ideologia soggettiva dell'autore e le ideologie che il mo77 B-ib.liotecaginobianco
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