Nord e Sud - anno XV - n. 98 - febbraio 1968

.. I , Le idee del tempo storiografico che va oltre le partizioni disciplinari (storia delle idee, storia delle istituzioni, storia politica, e così via) nello sforzo di attingere un punto strategico di osservazio.ne dal quale la complessità del movimento storico possa essere colta non in una, per defi11izione inconseguibile, totalità, ma sotto un angolo visuale nuovo, fecondo, ricco (in questo caso, quello etico-intellettuale). Ed è proprio per questo che, anche se egli non avesse appieno e sempre risposto con la pratica realizzazione alle esigenze metodologiche da lui stesso implicitamente ed esplicitamente fatte valere, Garosci ha fornito col suo libro una lezione o, se si preferisce, iLn suggerimento di esercizio della « ragione storica » che vale la pena di meditare. La questione del realismo Con altro titolo, e con l'aggiunta di una seconda parte più ampia della prima, Carlo Salinari ha ripubblicato il suo libro La questione del realismo, pubblicato a Firenze nel 1959; e ci presenta così una silloge (Preludio· e fine del realismo in Italia, Morano, Napoli 1967) che ripropone in forma più organica e completa la sita interpretazio_ne della vicenda letteraria italiana negli ultimi ve11ti o trent'anni. Sono scritti nati talvolta nel caldo della critica niilitante di quotidiani e settimanali, e portano perciò non di rado il contrassegno della forse troppo rapida elaborazione. Inoltre, Salimari è, come è ben 11oto, attivamente impegnato in uno schieramento citltitrale di partito (quello co1nunista); e da· ciò deriva a non pocl1e tra le sue pagine itn'impostazione ora fin troppo scopertamente polemica, ora fin troppo evidenteniente tesa nello sforzo di formulazioni ideologica,nente ineccepibili dal punto di vista dell'ortodossia marxista. Bisogna, tuttavia, riconoscere - d·'altra parte - cl1e la sua ricerca è mossa da un interesse autentico; che la sua intuizione di fondo è uno dei pochi c·anoni interpretativi generali di cui si disponga per la più recente letteratu.ra italiana; che altri filoni culturali e una, in parte, diversa formazione giovanile gli consentono di dare spesso al suo discorso una non frequente complessità di motivi. Ma, forse, l'interesse storico, oltre che critico, proprio del libro di Salinari sta soprattutto nel lento spostarsi del punto in cui, dal punto di vista politico-culturale, viene a trovarsi l'autore nei su.ai scritti qui· raccolti a mano a n1ano che ci si sposta dal 1955 ( data dei pri1ni) al 1967 ( data dell'ultimo). La proposta interpretativa di Salinari fa perno sulla individuazione della funzione esercitata in Jtalia ·della letteratura che egli chiama « neorealista>> a partire all'incirca dal 1940: funzione che si concreta nella « frattura prof onda creata dal 11eorealismo con la nostra tradì75 s~bli<;>t~caginobianco

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