Nord e Sud - anno XV - n. 98 - febbraio 1968

.I Le idee del tempo scaldato da un ge11erale sentimento del valore della storia. È un monzento importante - se anche di riposo - della coscienza nazionale italiana: per San Marino ha rappresentato- un: puntci d'qrrivo, base di azione per la vita successiva della Repubblica, non rimesso finora in discussione ». Sono osservazioni di una portata veramente degna di nota, perché ci fanno penetrare profondamente addentro alle ragioni di un pensiero storico-politico, alle sue esigenze di costruzione innovatrice e coeren.te, e nello stesso tempo ci mostrano allo scoperto i legami di quel pensiero con i problemi e le forze del suo tempo. Quell'acquietarsi della coscienza italiana dopo l'unità in una visione statica e in sé conclusa del passato nazionale, buona ad offrire uri valido sostegno storicopolitico ai valori nazionali e liberali aff er1natisi col Risorgimento e coi ceti cl1e se ne erano fatti promotori, e quindi buona anche a servir di f onda1nento all'edificazione, che allora fu, portata avanti in Italia, di un più moderno e alto tipo di convivenza politica e civile, ma non altrettanto buona a servire dialetticamente, immanentemente, contemporaneamente da stimolo dinamico e rinnovatore della realtà che si veniva promovendo, è una intuizione di cui bisognerà - a mio avviso - ricordarsi bene in questo periodo in cui· la revisione e la rimeditazione storiografica del periodo unitario della storia italiana proseguono con un fervore che è significativarnente costante, se non crescente. È ft, infatti, che si annida e va rintracciata, con tutta probabilità, una delle scaturigini di qitella crisi di valori che la società italiana visse po.i tra il secolo XIX e il secolo XX e dalla qitale è dubbio se fino ad oggi sia venuta del tutto fuori. ~Adogni modo, come le dimensioni del mito sanmarinese, così neppure la dettagliata articolazione della ricerca di Garosci può dar conto da sola, e pur con le sue imp.Zicazioni, di tutto l'in_teresse che essa suscita nel lettore. Oltre di ciò vi è quel senso del rapporto tra mito e storiografia, tra storiografia e vita politica e morale che è la cifra più autentica, qui come altrove, dello stitdioso · Garosci. Si sono citate già le sue parole. Mi -limito qiti a ripeterne i concetti: necessità di dissolvere i miti, verificandoli al vaglio della ricostruzione storica; possibilità, che così si consegue, di rinnovare la realtà, da cui i miti sono ispirati e che ad essi si ispira, tnedia11te una più a·utentica riconquista del passato, che è_ ,appunto quella del giudizio storico, e la conseguente più efficace, perché più approfondita, contemporaneizzazione di ciò che del passato è vivo o è giusto ed opportuno che viva; alimentazion~ non mistica, irrazionale, paradigmatica, ma riflessa, storicizzata, complessa del circolo indispensabile tra pensiero e azione; aff ermazionc di un canone 74 Bibliotecaginobianco

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