' . I Le idee del· tenipo caducciana su San Marino] fossero affacciati i problemi storici e po?itici la citi problematicità si era affacciata, sia pure vaga1nente, nel corso degli anni precedenti. Ossia, per tenerci ai problemi storici, quello di una società rimasta rustica, e pure caricata di tutti gli emblemi e i problemi della sovranità, in u11 n1ondo moderno; quello della giustificazione non meramente diplomatica, ma storica, dell'auto-nomi.a, nel confronto dell'accentramento operato dalle nuove forze unitarie a detrimento di ben più anguste tradizioni politiche locali e regionali, e via dicendo. O, per parlare di quelli politici, il problema della inclusione della E,.epubblica nello spazio eco-no1nico italiano, della sussistenza del diritto di asilo; superato, quando in Italia vi fosse democrazia, per il sito carattere antiqitato medioevale; in1possibile a mantenersi, ove le istituzioni democratiche italiane venissero meno per la disparità ormai esorbitante delle forze. Se il Carducci si fosse addentrato in quei problemi, o, peggio, se avesse posto i problemi storici che, in quel torno di tempo, si aprivano all'Italia, a incon1inciare da quelli impiantati dal mo-to socialista, che egli sentiva come ' brontolio sotterraneo ' il quale ' par minacciare le fondamen.ta stesse della civiltà ', il suo discorso non avrebbé potuto avere la funzione che ebbe, di stabilizzare un rapp·orto ideale, sul fondamento dei risultati acquisiti dal razionalismo e dal liberalismo. Quel che vale per la visione della storia sanmarinese, vale infatti anche per quella della storia italiana che è espressa e sottintesa nell'orazione del Carducci. È una visione della storia italiana che certo non si può dire falsa, ponendo la libertà dei Comuni e il razio11alismo del Rinasci1nento in successione di progresso, notando le lacerazioni e le crisi del secondo, e poi facendo del razionalismo settecentesco la ripresa dell'antico motivo; mettendo infine il Risorgimento della patria - cioè il nitovo Stato 11azionale - al culmine di questo processo. Ma che questa visione chiuda sul presente il dramma di tutto il passato, che ne schematizzi la concordia (e giustamente vi si opporranno le visioni critiche della rivoluzione italiana, di cui sarà ricca l'età che è tra il Carducci e noi), non si pilò certo contestare. Il Carducci è l'oratore di tln'età eroica che mette capo a un presente riconciliato, e lo è naturalmente anche in questa celebrazione. In essa assieme San Marino e l'Italia assumono un volto definitivo, che è poi rimasto· quello delle celebrazioni ufficiali dei due paesi, senza travaglio storico, fino alla grande crisi sitcceduta alla prima guerra mondiale. Quel che era stato insieme storia, e comprensione del proprio passato, e mito·, cioè adoperamento di quella coscienza per fini di unità e saldezza politica, diventa con il Carducci soprattutto mito, sia pure 73 Bi biiotecaginobianco
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