Nord e Sud - anno XV - n. 98 - febbraio 1968

Le idee del tempo sioni del mito di San Mari~o sono dimensio11i modeste, proporzionate alla realtà storica e politica di un minuscolo staterello, sperduto nel corpo di un paese assai più grande e partecipe della grande storia europea, come era ed è l'Italia. Ma, ovviamente, no11 sono state le dimensioni del fenomeno ad attrarre Garosci, che le ha fin troppo presenti, verso il suo argomento. Piuttosto, con tutta probabilità, e al di là dell'ovvio richiamo che poteva esercitare, su uno studioso sensibilissimo ai problenii di stari.a del pensiero democratico, uno dei pochissimi miti democratici della storia italiana, è stata la possibilità di seguire, per così dire, in vitro, proprio a causa delle ridotte dimensioni del tema studiato, la nascita e la vita di un « mito » a p·ortare Garosci allo studio i cui risultati egli ha consegnato in questo votume: un « mito», ossia, com' egli stesso spiega, un « ideale che assumeva volta a volta per simbolo [la] realtà [storica], ma del quale essa si serviva pure per affermarsi e sopravvivere tra le lotte e le passioni», realizzando così « quel trapassare della storia e della verità in .strumento di azione, - serbando del primo sé, in forma visibile, solo l'ombra, - che si produce a tutte le dimensioni e che continuamente affatica chi deve disfare quelle immagini e ritornare alla storio·grafia ». Da questo punto di vista i risultati dello studio di Garosci sono indubbiamente di grande interesse. Vedia1no con lui « ne.i primi scritti sul caso di San Marino il riflesso di un sentimento nostalgico, entro la nuova dominazione ecclesiastica, per l'Italia delle signorie e dei comuni, che solo nella piccola Repubblica, a metà del Seicento e dopo la fine del ducato di Urbino, sopravviveva». Vediamo·, assieme a ciò, « la riasserzione dei sentimenti che avevano creato la civiltà rinascimentale e ancora vi si mantenevano da parte di scrittori che, in vari modi, si ricollegavano al razionalismo rinascimentale ». Vediamo che « direttamente al rinnovato razionalismo, e alla diffusa volontà di limitare il prestigio della Chiesa, si riattacca la ripresa . dell'autonomia sanmarinese nel secolo XVIII, con la felice -resistenza al tentativo alberoniano, e la storio·grafia illuministica di San Marino, che e.i dà con il Delfico il suo_migliore risultato ». Vediamo, infine, « co·me questi risultati f assero inno-vati e mantenitti attraverso il moto romantico, i problemi del Risorgimento e dell'unità naziòn.ale, per comporsi in unità non più storica, ma oratoria con il Carducci ». _Proprio l'esempio del Carducci vale, anzi, egregiamente a farci capire quanto sapientemente Garosci sappia individ1,1,aree sviluppare i legami tra il filone sanmarinese da lui studiato e il ·p~ù ampio filqne clella storia italiana in cui esso naturaliter si trova inserito. « Immaginiamo», osserva infatti Garosci, « per un istante che [nèll'orazione 72 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==