Nord e Sud - anno XV - n. 98 - febbraio 1968

LE IDEE· DEL TEMPO Mito, storiografia e ragione storica \ Aldo Garosci ha ripreso e sistemato in volume (San Marino. Mito e storiografia tra i libertini e il Carducci; Comunità, Milano 1967) le ricerche che aveva già parzialmente presentate sul mito di Sa11Marino, ossia sul « caso di un p·aese reale trattato come modello», sul « problema dell'ideale del 'piccolo stato' e della ' repubblica', persistente tenace in un periodo in cui le realtà po·litiche degne di osservazione erano i grandi stati e le monarchie assolute », su un « ideale, limitato, ma singolare [in cui si vedono], come in u11agoccia d'acqua eh.e riflette una litce più vasta, preoccupazioni e vicende che sono state dell'intera storiografia e dell'intera civiltà europea ». Come tutti gli altri di Garosci, anche questo volume è insieme vivace e rigoroso. Una delle ragioni per cui gli si deve esser grati ora è la discrezione co·n la qu[!-leGarasci ha insini.tato le sue conclusioni fra lerighe dell'esposizione, 11zentre invano le si cercherebbe. soltanto nell'ultimo· capitolo, che porta appunto il titolo di « conclusioni ». Ma l'ultima frase del libro è veramente da meditare i11particolare. « Aver ,nastrato », scrive Garosci, « quali forze abbiano creato nell'animo dei cittadini e nella mente degli .scrittori, l'immagine odierna [di San Marino], potrà contribuire... a rinnovarla in qualche tnodo, dopo averla dissolta in un incontro con la storia, che allontana e richiama in vita il passato ». Un nuovo appello, ditnque, di Garosci a quella « ragione storica » come f o·nte inesauribile di vita intellettuale e morale nella quale Garosci crede profondamerzte. Si ricordi,, del resto; il suo saggio Rito-mo alla ragione storica (_in « Nord e Sud », nn. 127-128): un saggio notevole per la chiarezza e l'acume co11 cui Garosci proponeva il difficile tenia del significato. che ha avuto ed ha, per -la culttlra contemporanea, la lotta contro i «miti», contro le grandi ideologie, contro « l'atteggiamento ideologico o religioso o mitico», che do·minarono la cultura precedente alla seconda guerra mo·ndiale. « Il nostro tempo», egli osservava allora, « dopo avere infrenato i mostri della superstizione, [sembral si stia addormentando accanto a loro. Il disgelo non diventa ragione, diventa inventario. E il pericolo è che, nel sonno della ragione, nascano nuo·vi mostri», nzentre « 1zon è comparso sÙll'orizzonte un grosso moto di ragione, che rinsaldi e giustifichi defìnit~vanienle l'abban- ,. 70 - Bibliotec~ginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==