I Giornale a più, voci la Calabria s'inserisce con un patrimonio originale di energie e di pro- • grammi. In questa prima fase di rodaggio, tuttavia, ci sembra che non vi sia una sintonia perfetta fra l'enunciazione delle intenzioni, che ci paiono lodevolissime, e la realizzazione concreta del giornale, che resta a mezza strada tra l'aspirazione di chi vuole portare un contributo nuovo alla rinascita del Su.d, aprendo ·un discorso con le forze vive del paese, e il classico foglio cui siamo abituati nel Mezz.ogiorno, che però sostituisce al « grido di dolore» e alla « vibrante protesta», l'atteggiamento elo·giativo per tutto quanto si va realizzando in Calabria, magari con ritardi di alcuni decenni. Que~ta è ovviamente una nostra sensazione dopo aver visto solo il primo numero. Perciò attendiamo con vivo interesse i numeri 1 successivi, con l'augurio· che questa prima impressione non venga confermata. « La nuova Regione » è l'unico dei tre periodici co-nsiderati che non si stampi a Roma, m.a nello stesso Mezzogiorno, a Cosenza. E naturalmente sono diversi i problemi a seconda che siano considerati dal Centro o· dalla periferia, dove si pone innanzitutto un'esigenza d'informazione e di documentazione. Questa lacuna mi pare voglia colmare « La nuova Regione», che già nel primo numero pubblica il testo integrale della legge istitutiva dell'Università in Calabria e la legge regionale nel testo ap,provato dalla Camera dei Deputati. · Come si vede, tutte le tre pubblicazioni nascono sotto i migliori auspici. Esiste però un.a circostanza che getta un velo- di sospetto su quest'autentica fioritura d'iniziative gio·rnalistiche, ed è la scelta del periodo di apparizione dei tre perio,dici, che coir1cide con la fase più calda della vigilia elettorale. A questo p-unto è lecito chiedersi: sapranno i tre direttori opporre una dignitosa resistenza alle pressioni dei partiti e degli uomini politici, scegliendo la strada dell'informazione seria ed obbiettiva dei propri lettori, o non si trasformeranno prima o poi in malleabili strumenti nelle mani di questo o quell'uomo politico, che se ne servirà per i propri fini non sempre nobilissimi, continuando così una triste tradizione del nostro· Mezzogiorno? Se ciò avvenisse, sarebbe veramente un peccato. SILVIO F. ARCIDIACONO B-ib·liotecaginobianco
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