I Giornale a più voci dispensabile che fosse, perché il passaggio a veri. e pro,pri edifici era co,munque previsto in coincidenza con il trasferimento su un'area più vasta. , Dal punto di vista delle caratteristiche del terreno c'è poi da rilevare come la zona ceduta al CNR sia un'area di risulta, estremamente irregolare e contorta: un budello a sen1icirconferenza, lungo quasi un chilometro. Su un terreno così irregolare la stessa sistemazione degli edifici diventa problematica, al punto che, ad esempio, la strada per accedere allo Studium internazionale di Biologia molecolare deve passare, per mancanza di spazio, al di sotto del costruendo edificio del LIGB. Senza inoltrarci qui nell'esame delle gratuite vessazioni in cui l'Ente Mostra ha preteso di co,stringere i ricercatori, ci si può chiedere quale tipo di comunità po·ssa formarsi a p,artire da u-n complesso di insediamenti to1 pograficamente così discutibile. Si tocca qui, a nostro avviso, un punto essenziale e cl1e ·merita un più ampio discorso·. All'origine dell'iniziativa del piccolo gruppo di scienziati dai quali è partita l'idea dell'area della ricerca, non c'è soltanto la constatazio·ne della comune esigenza di una mag.giore dispo11ibilità di spazio. Al contrario, l'interesse offerto dal'la localizzazione consisteva nella possibilità di creare una vera e propr.ia comunità di studiosi in discipline di avanguardia, nelle discipline cioè nelle quali è oggi più rapido l'aocrescimento delle _conoscenz_t;,. e fra le quali più forte1nente si manifesta il fenomeno di interazio-ne che stimola, p·er l'influsso di ciascuna di esse sulle altre, il progresso di tutte. Ma perché questo fenomeno si manifesti occorre che alcune condizioni siano risp·ettate. Occorre in primo luogo che il meccai:iismo amministrativo e quello della_ distribuzione dei finanziamenti alla ricerca, sia rapido, e burocraticamente snello. E occorre, poi, come dicevamo, che tra gli studiosi delle discipline di avanguardia i contatti e gli scambi d'idee e di esperienze siano quanto più possibile frequenti e nun1erosi; che sia s11perato• il frazio-namento ·degli sforzi e il deprimente isolamento del ricercatore;. che si formi,. insomn1a, unia vera e p,ropria comunità di scienziati, animati tutti dagli stessi interessi e dalle stesse passioni. Abbiamo già rilevato come la struttura topografica. dell'area. della ri .. cerca non offra le con·dizioni più propizie alla nascita ~i una comunità di studiosi. Per quanto importante, questa limitazio,ne non è tuttavia la più pesante. Altri fattori, oltre alla situazione topografica dei labora~ori, tendono a ·snaturare il carattere che l'area avrebbe dovuto avere nelle speranze di coloTo che l'hanno progettata e voluta; e q~esti fattori tendono ..·a tr~sfqr~ marla in uno dei soliti carrozzoni .meridionali. La terza, e più importante caratteristica necessaria alla nascita di una comunità di. ricercatori in cui l'attività e i successi di ciascuno aumentino la produttività del lavoro di tutti, è infatti l'esistenza di un ambiente- unIversitario aggiornato e meritocratico. E questo significa che, quando tale ambiente sia sclerotizzato e gerontocratico come quello italiano, e napoletano, occorre che Ja ricerca •di ~vangu·ardia ne sia quanto più possibile au1 • tonoma. · Per l'area -della ricerca, perché essa sia in grado di svolgere· una- funzione 57 ·. ibliotecaginobianco '
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