I I Giornale a più voci È proprio l'esistenza di tale « imponente serie di biso·gni », in uno con la crescente pressione delle prop·oste dirette a « modificare radicalmente la conformazione geografica e l'ambiente delle zone più progredite del paese», a sottolineare la perdurante necessità d'un autonomo organo politico di coordinamento degli interventi straordinari, che del Mezzogio,mo e dei suoi interessi si faccia interprete a livel'lo di direzione politica del paese, e non a livello tecnico, in quanto ancora oggi i problemi del Mezzogiorno sono politici e non tecnici, ed è vano attenderne la soluzione dalla mera formulazione di una serie di adeguate politiche generali; le quali rappresentano una condizione necessaria, ma non sufficiente, al p·erseguimento nelle regioni meridionali d'Italia degli « obiettivi di modificazione strutturale, di accelerazione dello sviluppo produttivo e di creazione di nuovi posti di lavoro ». In tal modo il Ministro per il Mezzogiorno ha mirato a smitizzare due soluzioni politiche che nel corso del 1967 erano state avanzate, quasi in alternativa, all'azione d'intervento nel Mezzogiorno sinora condotta, e a ricondurre «contrattazione» e « unitarietà di comando nel quadro del CIPE- », nell'ambito più proprio che ad esse spetta, diradando, quell'·atmosfera di messianica attesa che da qualche tempo le circondava. Il Parlamento, come s'è -detto, non è ·stato in grado di portare avanti un dialogo così impostato, nonostante che risulti sempre più evidente la necessità d'approfondirlo, per arrivare, bene o male, partendo da p·o,sizio,hi abbastanza distanti nell'ambito della maggioranza, alla formulazione d'un comune programma per la p1 rossima legislatura. Un com.pito siffatto sen1bra volerselo assumere uno dei più qualificati gruppi ·di pressione esistenti nel Mezzogiorno, quello dei meridio.nalisti pugliesi, che, all'inizio dell'anno, venti giorni dopo il dibattito alla Camera, ha presentato alla propria assemblea annuale una bozza di documento che rappresenta davvero, come ha notato un oratore intervenuto nel dibattito, « un programma di governo per il Mezzogiorno». Un «programma» estremamente realistico, che parte da un'analisi spregiudicata (tanto nei confronti delle tesi governative quanto di quelle dell'opposizione) dell'attuale situazione del ·Mezzogiorno, per dedurne una serie di proposte concrete d'azione. I meridionalisti pugliesi non si contentano questa volta di offrire alla classe dirigente ed all'opinione pubblica t1n argomento di meditazione e di studio, ma intendono provocare intorno alle proprie tesi il più ampio dibattito. Il documento presentato in· bozza a gennaio verrà ripresentato in febbraio, in formulazione definitiva, ad t1n'assemblea più ampia, a caratt~re interregionale. A quest'assemblea hanno assicurato la propria partecipazione p·arlamentari ed uomini di governo. Il « program·m·a di governo per il Mez~ zogiomo » verrà, così, dibattuto dagli stessi che dovranno applicarlo entro pochi mesi e fornirà in tal modo l'argomento a un'altra delle nostre « Cronache meridionaliste ». GIOVANNI CERVIGNI 55 B.iblio·ecaginobianco
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