I I Note della Redazione affrontare e da risolvere congiuntamente, se si vogliono trasformare le città contadine in medie città indu,striali, ossia se si vogliono sostituire le vecchie e vacillanti strutture di una società arretrata con le nuove e robuste strutture di una società moderna. È un discorso da riproporre ancora una volta, con la massima risolutezza e con l'a massima urgenza. Si tragga dalla catastrofe che ha colpito la Sicilia -occidentale il solo vantaggio che se ne ptlò trarre. Nell'opera di ricostruzione, ci si guardi bene dal rifare stolidamente tutto così come era. Si operino, una bu.ona volta, delle scelte meditate (ttna di queste scelte può essere quella di costruire, nel posto ritenuto pii:.tadatto alle esigenze delle popolazioni, un unico centro anziché cinque, e sembra che gli stessi abitanti dei paesi distrutti abbiano manifestato il loro consenso a un progetto del genere). In conclusione, si dia mano a un serio piano di ricostruzione, un piano che sia nello stesso tempo un piano di bonifica economica per questa così misera e tormentata regio·ne del nostro paese. È il so·lo modo per far sì che, questa volta, sia la storia a vendicarsi della natura. Un segreto di comodo Fra le polemiche e le indiscrezioni suscitate dalla querela del generale De Lorenzo contro Eugenio Scalf ari e Lino Jannuzzi, è trapelato un fatto di gravità fuori del comune. Ha scritto « Il Borghese » che al Quirinale erano 5tati installati dei microfoni segreti nella sala delle consultazioni presidenziali: li avrebbe installati il generale Allavena del Sifar. Così le consultazioni del Presidente della Repubblica d'el tempo sarebbero state registrate, edì una fondamentale regola di correttezza e di riservatezza, relativa ai colloqui di orientamento sulla situazione politico-parlamentare e sulle possibili soluzioni delle crisi di governo, sarebbe stata violata nel più in.credibile dei modi. Ora, il primo 1 interrogativo da formulare è il seguente: è vera, la storia di questi microfoni? Non sembra che al riguardo possano sussistere dub·bi. Quando un difensore di Scalfari e di Jannuzzi ha chiesto al ·generale Allavena, chiamato a deporre davanti al Tribunale, se le affermazioni del « Borghese » avessero un f on,d·amento, e quale, il generale ha rifiutato di rispondere, trirzcerandosi -dietro il segreto militare. Per il momento lasciamo da parte la giustificazione addotta da Allavena per il suo silenzio, e cioè la questione del segreto militare, e limitiamoci alla facile deduzione che, se i fatti riferiti dal « Borghese » fossero stati falsi, Allavena li avrebbe, molto semplicemente, negati. È dunque lecito formulare, a qu~sto punto, un secondo interrogativo. È mai possibile che si siano installati microfoni segreti al Quirinale, senza che· il padrone di casa ne sapesse nulla? che, insomma, il generale Allavena abbia installato i microfoni all'insaputa di Segni? 45 B".bliotecag-inobian_co
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