I L'Europa e le sue « porte d'oro» mento dei containers possa toccare le p·unte che si registrano o che si prospettano negli USA. Comunque, i principali porti europei già hanno attrezzato delle superfici notevoli, o· si preparano a farlo, ricavandole ,sia dal comprensorio portuale propriamente detto, sia dall'immediato retroterra (e in questo caso creando rapidi raccordi stradali e ferroviari). La necessità di spazio, sia per l'aumento dei traffici tradizionali, sia per quello dei traffici con i containers, tende a spingere magazzini, depositi e quante altre costruzioni ancora oggi si vedono sorgere a ridosso delle banchine e dei moli, sempre più indietro, ai margini dell'area portuale. o addirittura fuori, raggruppandoli in aree di servizio (un esempio· italiano è Rivalta Scrivia). Ciò, naturalmente, vale meno per i porti d'estuario che, salvo particolari difficoltà naturali ~ tecniche, possono allungarsi più facilmente di quanto non possano allargarsi lungo la costa i porti che non sorgono allo sbocco di grandi fiumi. Il problema della realizzazion,e di condizioni che co·nsentano la massima velocità alle operazioni portuali con i conseguenti risparmi che ne derivano per l'armamento (e q_uindi la massima concorrenzialità di un porto nei confronti di altri) è connesso, dunque, direttamente alla soluzione dei problemi di spazio e, in più, alla disponibilità di attrezzature adeguate e moderne (mezzi di sollevamento speciali e tradizionali, galleggianti, fissi, mobili, nastri trasportato-ri, fork lifts ecc.). L'aumento costante del traffico via mare, e l'evoluzione tecnica del trasporto marittimo, rendendo sempre più incalzanti i problemi cui abbiamo fatto cenno, determinano un fabbisogno crescente di investimenti in opere ed attrezzature portuali. Il Piano economico nazionale italiano, riconosciute le gravi carenze e l'arretratezza del nostro sistema portuale, ha previsto: investimenti per 260 miliardi nel periodo· 1966-70: si tratta del noto « Piano azzurro», finanziato, però, almeno finora, solo con una tranche di 75 miliardi; ancora poco rispetto al volume degli investimenti per aménagement portuale previsto in altri paesi della CEE 14• 5. Nella « motivazio·ne » che accompagna il docum.ento approvato in novembre dalla Commissione del Parlamento europeo è detto che la Commissione è rimasta « particolarmente colpita dall'imponenza dei pro-getti » allo. studio o in corso di realizzazio·ne nei porti europei. In alcuni di essi si è dato inizio « a colossali progetti d'ampliamento, i. quali reggono talvolta il confronto con le opere più imponenti della storia dell'umanità ». Queste constatazioni hanno indotto la Commissione 1 14 I rapporti tra politica di piano e problemi marittimi e portuali italiani sono stati approfonditi, tra l'altro, in un convegno del PRI tenutosi il 3-4 febbraio a Napoli e dedicato specificamente a questo tema. 35 B ~ biiotecagi nobianeo
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