Nord e Sud - anno XV - n. 98 - febbraio 1968

I L'Europa e le sue « porte d'oro» fino alla riunione del dicembre scorso, le uniche decisioni prese si limitavano alle procedure di consultazione preventiva sulle misure che gli Stati intendevano adottare, alla fissazione di alcune regole comuni per il rilascio di licenze per trasporti internazionali di merci su strada e per trasporto di viaggiatori. Tuttavia, sul piano delle impostazioni programmatiche, si era giunti, tra il -1965 e il '66, a delle indicazioni interessanti. Oltre a dei criteri di riferimento per la fissazione delle tariffe, erano stati studiati criteri per coordinare gli investimenti nelle infrastrutture e per porre a carico di coloro che le utilizzano la quota di costo ad essi spettante; per armonizzare progressivamente le norme che influiscono sulla concorrenza (fiscali, sociali, o in materia di aiuti statali); e, i11fine, per normalizzare i conti delle ferrovie dei paesi membri. Insomma, delle formule originali ed importanti per le conseguenze cl1e potrebbero avere. Ma era sinora mancata ogni decisio·ne in merito alla loro applicazione 3 • Le difficoltà e i ritardi si spiegano col fatto che, in ogni Stato, le decisioni in n1ateria di politica dei trasporti non coinvolgono solo i settori e le categorie direttamente interessati, bensì implicano conseguenze sul piano della concorrenzialità di industrie nazionali, della loro localizzazione sul territorio statale, nonché sul piano della concorrenzialità dei porti (nella misura in cui i sistemi e i costi del trasporto ~llargano o restringono· le dimensioni del retroterra portuale). E si spiegano, inoltre, col fatto che in diversi Stati le politiche di trasporto non sono univoche, in quanto risentono della concorrenza tra strada e ròtaia, tra rotaia e idrovia, o, comunque, non sono esenti da contraddizioni, in quanto lasciano coesistere misure di sgravio e d'aiuto con forti imposizioni fiscali. Vi sono esigenze e problemi con1uni a tutti gli Stati della CEE e problemi specifici di singoli Stati. Tra le difficoltà comuni è senza dubbio il deficit delle ferrovie, che tocca punte elevate specie in Italia e nella Repubblica Federale Tedesca. Il Piano economico nazionale italiano rileva 4 che il saggio d'incremento annuo del traffico ferroviario si mantiene al disotto del saggio, medio, al punto che nella composizio·ne del traffico totale delle merci e dei _·passeggeri s'è rovesciato il rapporto a vantaggio del traffico stradale. Lo sviluppo dei diversi tipi di traffico deve avvenire nei limiti della convenienza economica, onde la necessità d'un coordinamento d'investimenti e d'una ripartizione di funzioni tra le diverse componenti del sistema nazionale dei trasporti. Le infrastrutture 3 Si veda Progressi e problemi ·della CEE, supplemento a « Mondo Economico», n. 38, 1%6. · 4 Piano economico nazionale 1966-70, cap. Xl. 27B~blio·ecaginobianco

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