Ernesto Mazzetti gere, infatti, la definizione del nuovo programma pluriennale di ricerca dell'Euratom e, più in generale, della politica scientifica 2 ; no·nché la creazione del brevetto europeo· e della Società. azionaria europea. Ma, salvo a tornare questa rivista su altri fra i temi elencati, ci sia consentito fermare l'attenzione in particolare sulla politica europea dei traspo·rti. 2. Interessi nazionali e settoriali hanno fatto fare ben pochi progressi, sulla via dell'integrazione e dell'armo·nizzazione comunitaria, alle politiche dei singoli Stati in materia di trasporti e di porti. Due fatti nuovi, verificatisi verso la fine dell'anno in questi campi, vanno perciò registrati con favore, anche se il compiacimento è smorzato dal pessimismo che deriva dalle co,nstatazioni es.poste poc'anzi, circa l'immediato futuro dell'attività comunitaria. Il primo fatto nuovo è che, nelle riunioni tenute nella prima metà di dicembre, i ministri dei trasporti dei .Sei paesi sono riusciti a varare un « pacchetto » di disposizioni, e a no-n limitarsi, co·m'era accaduto· nelle riunioni tenute nel 1965 e '66, a semplici indicazioni di princìpi. Il contenuto di questo « pacchetto » è presto illustrato: entro il 30 giugno del 1968 dovranno essere fissate sette misure,. comprendenti le regole di concorrenza per i trasporti, la regolamentazione degli aiuti statali, una prima armo-nizzazione delle norme fiscali, l'apertura di uri contingente comunitario di 1200 autorizzazioni per i trasporti stradali (autocarri autorizzati a circolare liberamente in tutto il territorio comunitario), l'istituzione di un comitato per la sorveglianza del mercato dei trasporti; ed inoltre, provvedimenti in materia di tasse di circolazione e sulla nafta, che costituisco.no un inizio di imputazione agli utenti degli oneri per le infrastrutture, nonché di iniziative per la normalizzazione dei bilanci delle ferro vie. Si tratta, manifestamente, di pro·vvedimenti d'approccio, d'un programma minimo·, che, sulla scorta d'una soluzione di compromesso proposta dalla delegazione italiana, restringe l'area della politica comunitaria dei trasporti ai punti di minor dissenso tra gli Stati membri. Ciononostante, il fatto che il Consiglio della CEE sia pervenuto ad un tale programma è senz'altro positivo. In questo settore la stasi era totale e le divergenze profo,nde, avendo, in materia, alcuni Stati u11 atteggiamento dirigista ed altri un atteggiamento liberista. Mentre altri settori presi in considerazio-ne dal Trattato di Roma erano ad un avanzato stadio di integrazio·ne co·munitaria, ·per quello dei trasporti, 2 GIUSEPPE SACCO, Scienza e potere in Europa, in « Nord e Sud», n. 97, gennaio 1968. 26 Bibliotecaginobianco •
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