Massinio Annesi 12. Resta da esaminare la proposta relativa alla creazione del « Fondo di sviluppo eco·nomico e sociale'» - tendente ad assicurare, ai pubblici poteri, la possibilità di una manovra unitaria degli incentivi finanziari ai fini di una efficace « contrattazione » - che, come già si è detto, dovrebbe essere costituito presso l'IMI, e gestito da u11 apposito Comitato dei Ministri istituito· in seno al CIPE. È noto che il « Fondo di sviluppo econon1ico e sociale » è un nuovo istituto previsto dal « Programma », che sottolinea, a più riprese, la necessità di fo·ndere, in una legge organica, tutte le disposizio-ni legislative in materia di incentivi all'attività economica e di raccogliere nel « Fondo » le somme a tal titolo stanziate, affidandone la ripartizione annuale al CIPE. Essendo insopprimibile esigenza dell'azione programmata che i pubblici poteri siano in grado di assicurare che l'erogazione degli incentivi sia costantemente inquadrata negli indirizzi generali indicati dal Programma, e sia finalizzata agli obiettivi da raggiungersi nell'arco della sua attuazione, la creazione del « Fondo» risponde a una necessità che difficilmente potrebbe essere contestata. Senza entrare nel merito del concetto della « contrattazione » ( che pone molti interrogativi e che comunque presuppone, per poter essere efficacemente realizzata, una elasticità _ed una discrezionalità che, allo stato attuale della normativa, non sembrano sussistere), si deve osser.:. vare che la proposta che oggi viene avanzata differisce notevolmente da quanto indicato n_el «Programma», sia per quello che esplicitamente indica - creazione del Fondo presso l'IMI - sia per quello che no·n dice, ma che lascia chiaramente intendere: la soppressione degli Istituti speciali di credito e l'abrogazione delle disposizioni legislative che attualmente riservano specifiche disponibilità e concedono particolari agevolazioni_ per lo sviluppo delle regioni meridionali. Tali intendimenti debbono essere energicamente contrastati, se non si vuole ulteriormente indebolire la possibilità che gli obiettivi meridionalisti del « Programma » siano effettivamente perseguiti. Non si vuol certo sostenere, e già lo. abbiamo rilevato, che l'azione svolta dagli Istituti speciali di credito per il Mezzogiorno sia stata immune da gravi errori, né si vuol negare che talvolta si sia dovuto assi.; stere a comportamenti - determinati da immaturità di esperienza o, peggio ancora, da pratiche di sottogoverno e da considerazioni particolaristiche - che hanno destato le più significative perplessità. ·Ma, ciò malgrado, la creazione e l'esistenza di uno speciale apparato creditizio per il Mezzogiorno resta come uno strumento potente di azione meridionalistica cui non si può rinunciare. Nonostante l'efficacia del sostegno creditizio concesso a nuove iniziative, anche meri22 ,.___ Bibliotecaginobianco
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