Nord e Sud - anno XV - n. 98 - febbraio 1968

Massi1no Annesi ... sarebbe., sicurai;nente, la fine. _diogni aggiu·ntività e. stra9rdinariet'à _di interventi pubblici per il Mezzogiorno. È facile, infatti, immaginare che - una volta che la Cassa per il Mezzogiorno, con le sue dotazioni finanziarie autonome, venisse chiamata ad operare su tutto il territorio nazionale - la pressione delle categorie produttive del Nord, degli enti locali, dei parlamentari, della grande stampa d'informazione, degli enti pubblici economici e, in tin prossimo futuro, delle regioni del «triangolo», per ottenere l'esecuzione di infrastrutture nelle zone « traenti » dello sviluppo economico del paese. assumerebbe un'intensità tale che, come l'esperienza passata e recente dimostra, nessuna « Auto-rità » incaricata dell'i11dirizzo e della vigilanza dell'Ente sarebbe in grado· di resistervi; e la « Cassa» non potrebbe non trasformarsi in un organismo al servizio delle zone più avanzate del paese. Anche qui non si tratta di previsioni astratte, dettate da spirito polemico. Esse trovano- incontestabile conferma nell'andamento della spesa delle· Amministrazioni ordinarie negli. anni '60; nelle modalità di attuazio,ne di alcuni importanti programmi settoriali (Gescal e autostrade, ad es.) di questi ultimi a11ni, che hanno proceduto con intensità e rapidità al Nord, mentre hanno segnato il passo nel Mezzogio,rno;_ nella creazione, avyenuta quasi in sordina, dei poli di svi.luppo di Alessandria, Rivalta Scrivia e di Trieste (per gli ortofrutticoli) che hanno ulteriormente indebolito la situazione di competitività, ai fini di localizzazioni industriali, delle regioni meridionali; nelle coordinate ed intelligenti campagne condotte per la costruzione ,dei canali navigabili padani e per l'apert.ura dei trafori alpini; nella generosa incentivazione - che ha indebolito notevolmente la forza attrattiva di quella concessa al Mezzogiorno - che i parlamentari delle regioni interessate hanno saputo ottenere per le zone depresse del Centro-Nord. Né è un mistero che, con l'avvicinarsi della definizione del processo d'integrazione econo~ica europea, nelle zone di sviluppo economico più avanzato, la _politica meridionalistica ha ·cominciato a formare oggetto di una vera._ e, propria offensiva, anche se camuffata sotto etichette del tutto innocue a prim~ vista, come, ad esempio, quella d~ll'« efficientismo ». Tra le numerose manifestazioni di qt;testo atteggiamento vogliamo ricordare il non celato compiacimento di taluni qualificati ambienti economici in relazione. all'attenuazione della spinta meridionalista del progett'o di·« Programma» attuata con il « Testo unificato » predisposto dalla Commissione Bilancio della Camera. Né si debbono trascurare le preoccupanti manifestazio:i;ii · avutesi nel Convegno interregionale del PSU sulla progra_mmazione r~gionale in Piemonte, Lombardia e Liguria, 20 Bibliotecaginobian_co

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