Massimo Annesi tratta, perciò, di due funzioni ben diverse che, nell'interesse del" Mezzogiorno, devono restare, quanto alla titolarietà, nettamente distinte. È facile immaginare, d'altra parte, cosa :succederebbe in caso di so·ppressione del Comitato dei Ministri. È certo che una volta che tutte le sue attuali competenze fossero state· trasferite al CIPE, non avrebbe più senso la formulazione, da parte di quest'organo, degli attuali piani pluriennali di coordinamento (non potendosi pen.sare che lo· stesso o:r.. ga110 provveda, nello stesso tempo, alla impostazione di un piano di direttive di carattere generale, quale è il Programma eco,no-mico nazionale, ed alla formulazione di un piano di specificazio-ne di dette direttive limitatame11te ad una sola parte del territorio nazionale). Cosicché, il coordinamento degli interventi pubblici nel Mezzogio·mo resterebbe affidato, praticamente, al generico potere riconosciuto al CIPE di emanare le « direttive gen·erali » intese all'attuazione del Programma economico nazionale e di coordinare, a tale scopo, l'attività della pubblica amministrazione e degli Enti pubblici. Ora è proprio l'esperienza compiuta in questo primo periodo di attuazione della politica di piano che ha confermato - se pure ve ne fosse ·stato bisogno - da un lato la necessità dell'esistenza di un organo che, anche con competenze esterne, provveda al coordinamentq d_~gli interventi pubblici nel Mezzogiorno e, dall'altro, _l'impossibilità e la « incapacità » del CIPE a pensare e ad agire in termini meridionalistici. Non abbiamo infatti assistito - malgrado le inequivocabili afferm.azioni della politica governativa in ordine alle esigenze di unitarietà di impostazione e di attuazione - all'adozione ,di piani settoriali (piano verde n. 2; piano per l'edilizia scolastica e universitaria) nei quali la funzione del CIPE è stata ridotta ad una mera funzione di « consulenza » del singolo Ministero, in evidente contrasto co·n la logica della politica di piano e del coordinamento dell'azione programmata dai pubblici poteri? E non si è, d'altra parte, dovuto prendere atto che in tutte le occasioni qui offertesi, in sede di determin.azione e di attuazione di indirizzo politico. meridionalistico, il CIPE .non è .stato in condizione di assicurare che le decisioni di governo tenessero conto degli interessi del Mezzogiorno? Le vicende del riordinamento dell'industria cantieristica, che hanno mostrato una nobile .gara, da parte dei gruppi e delle rappresentanze politiche interessate, per trovare «compensi» a Genova. e a Trieste; quelle relative alla localizzazione di importanti iniziative nel settore nucleare; quelle, infine, concernenti la determinazione dei criteri per l'applicazione della legge 15 febbraio 1967, n. 38, ·occasione nella quale il CIPE non è stato in grado di assicurare che tali criteri venis-. 18 Bibliotecaginobianco
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