Nord e Sud - anno XV - n. 98 - febbraio 1968

I I Editoriale · Non si può negare che gli ultimi mesi del 1967 e l'inizio del 1968 abbiano visto un aggravamento della situazione internazionale, anche se mo-me11ti « caldissimi » come quelli della scorsa estate no·n si sono - fortunatamente - più ripetuti. Fatto sta che, mentre la guerra nel Vietnam non accenna a soluzioni effettive che si possano comunque considerare· prossin1e nel tempo, già ai confini di quel paese asiatico il Laos, la Cambogia e la stessa Thailandia so110 oggi assai più lambiti dalle fiamme di azioni guerreggiate di quanto siano mai stati durante gli ultimi anni. Al movimento· in questo scacchiere si sono poi aggiunti i recenti incidenti in Corea, mentre -' sempre per restare in Asia - la situazione medio-orientale continua a covare il fitoco di sviluppi imprevedibili sotto la cenere' di una calma più o meno sinistramente rotta da incidenti pit':lo meno gravi e frequenti; e a sua volta anche lo Yemen (dove una concreta speranza di pace si era aperta co11la conclu~ione di un accordo fra monarchici e repubblicani) vede sempre più incancrenirsi una situazione che, in determinate circostanze, polrebbe riservare drammatiche sorprese. Per una sua naturale e comprensibile tendenza l'opinione pubblica fa, in questi casi di tensione ristagnante o incandescente, il processo ai presunti o presumibili responsabili; e così accusa gli Stati Uniti di non voler chiudere la partita vietnamita e la Russia di insinuarsi subdolamente e pericolosamente in quell'area medio-orientale che fu già monopolio franco-britannico. Ma, altrettanto naturalmente e comprensibil- . mente, il processo ai presunti o presumibili responsabili, quando non si risolve in una denuncia moralistica o in una polemica faziosa, non può che toccare la superficie delle cose senza riuscire a penetrarne il fondo. È facile processare gli Stati Uniti per il loro impegno vietnamita; il difficile è capire che, al di là di eventuali eccessi ed errori che ogni politica può commettere e commet.te nella sua pratica esplicazione, l'azione degli Stati Uniti in quel settore obbedisce alla sollecitazione di fo·rze a cui non è facile sottrarsi. Allo stesso modo l'azione della Russia Sovietica net Medio Oriente è certamente contraria, in molti dei suoi _aspetti, a quelli che sono gli interessi evidenti della causa della pace e dell'equilibrio internazionale; ma chi potrebbe negare che il vuoto di potenza determinatosi nel Me.dio Oriente per l'eclisse francese prima e inglese poi rappresenti un'attrazione ·a cui la grande potenza comunista difficilmente potrebbe sottrarsi? 3 Bibliotecaginobianco

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