' I Recensioni assetto di nazione moderna, con popolazione prevalentemente accentrata e urbana, e attività prevalentemente industriali, terziarie e quaternarie: in contrapposizione alla tradizionale dominanza percentuale delle attività pri- • mar1e. Questo sviluppo non poteva avviarsi senza dolorose lacerazioni, e tuttora ci stanno dinanzi problemi enormi, a scala urbana e a scala territoriale. Sem·pre più si va precisando come necessaria una crescente qualificazione della popolazione attiva, a tutti i livelli di impiego delle fo1 rze disponibili. In particolare, al livello universitario il progetto di riforma prevede, fra i punti più unanimemente accettati, quella differenziazione in tre gradi - diploma, laurea, dottorato di ricerca - che consentirà infine una più puntuale rispondenza fra i quadri maturati nella scuola, e le strutture della società destinata ad accoglierli. Non è questa la sede per sviluppare il grosso discorso sulle riorganizzazio11i strutturali e programmaticl1e legate a tale radicale rinnovamento; è importante tuttavia ribadire, anche in rapp·orto a questa prospettiva, l'importanza della comune matrice culturale che, presente in tutti e tre i gradi., determinerà la formazione non di specialisti settoriali a tre livelli, ma di individui colti, sensibilizzati e perfettamente prep,arati a cogliere,. ciascuno, il senso ultimo, la direzione finale del proprio e dell'altrui lavoro. Nella società di domani, il ruolo degli ingegneri, in tutti i campi, avrà un peso altissimo, che oggi possiamo intuire in base agli attuali « indici di sviluppo» delle presenze universitarie e nel campo dell'impiego, ma forse difficilmente prefigurare con esattezza in tutti gli aspetti, pur in larga parte suggeriti dal processo, già in corso, di allargamento e di differenziazione del raggio di influenza sociale e professionale, oltre che scientifico, della Facoltà. In questa prospettiva di lavoro duro e tenace per il nuovo assetto del paese, prospettiva in cui ogni progresso scientifico e tecnico dovrà essere guidato da consapevoli scelte di cultura, il ruolo della Scuola di Ingegneria, in quella Università napoletana che rimane il massimo polo culturale del Meridione, continuerà ad essere quello che Giusep·pe Russo ci ha illustrato con tanta paziente inte]ligenza: quello di un centro in cui la cultura viene prodotta oltre che comunicata, in cui approfondimento e specializzazione sono guidati da ampiezza di vedute e capacità di· sintesi, in cui la memoria del passato incita ad avere sempre presente il futuro, anticip·andone tempestivamente gli sviluppi._ CORRADOBEGUINOT 119 B•ib.liotecaginobianco
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