Mario Canino ed Enzo Vellecco È evidente che quand<? si lamenta la mancanza di iniziativa locale non si pensa che, se questa ·iniziativa ci fosse stata, se l'econo1nia della regione fosse stata sufficientemente matura da produrre le iniziative necessarie, il problema dello sviluppo forse non si porrebbe, o almeno non si porrebbe nei termini in cui, invece, purtroppo, si pone. Un altro punto che potrebbe in.genenare equivoci è quello che si riferisce alla diffusione e al tipo· delle filiali bancarie. Queste strutture del credito sono già carenti in molte zone dell'Italia Meridionale. Il volume medio, di attività bancaria svolto da ogni sportello nel Mezzogiorno è inferiore a quello delle regioni più evolute del paese. Ciò significa che molte aziende lavoran.o, come suol dirsi, « all'osso ». È un effetto della eccessiva prolif erazio-ne delle banche minori e locali che ha trovato via libera nella passata condotta della Banca d'Italia. Ciò non agevola il processo di accentra1nento e di razionalizzazio-ne dei servizi bancari e rafforza il ristagno sui livelli di bassa produttività e di alti costi; inoltre le banche ma.ggiori non tro·vano, convenienza ad intervenire là dove le possibilità operative so-no già compromesse. È un problema che riguarda tutti i servizi, e appunto per questo va risolto cambiando strada. Non si può, anche in ciò che viene costruito di nuovo, perpetuare una condizione. di arretratezza. Le migliori infrastrutture, le più celeri comunicazioni e i trasporti so-no già fattori che agevolano e sollecitano la soluzione di questi problemi: sarebbe imperdonabile non seguire la direzione dei tempi. Non si può concludere l'esame di un'econo1nia regionale, sia pure vista attraverso l'angolo- visuale del sistema creditizio, senza dar conto, almeno sommariamente, delle prospettive che si possono intravedere per l'economia stessa. Indubbiamente, per la Calabria, co,me per pocl1e altre zone del Mezzogiorno, vi sono, due problemi che risultano- co-ndizionanti e talvolta determinanti: quello dell'agricoltura e quello delle infrastrutture. Qualunque piano o programma di sviluppo regionale deve, in Calabria, fare i conti con questi due elementi di base. Quanto all'agricoltura, la sua situazione è stata esaminata, e le sue caratteristiche sono note. I problemi che essa pone non so.no risolvibili con l'esercizio del credito, almeno come è stato regolato finora. Si tratta di creare una struttura fondiaria più adeguata e di assicurare un assetto- più redditizio delle colture. I primi passi in ·questa direzione sono stati mossi, specie per quanto concerne la conversione colturale. Ma molto ancora rimane da fare. Tuttavia, i problemi agricoli non si risolveranno. se gli altri settori economici (l'industria, il commercio il. . ' turismo) non saranno portati il più rapidamente possibile ad un grado di sviluppo che li renda capaci di fare da « leva » o se si vuole da 102 Bibliotecaginobianco
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