La Calabria difficile verso, destinata ad investimenti direttamente produttivi in loco. . Si tratta di un problema importante cl1e, s'intende, non è solo della Calabria, ma che, come tanti altri, assume i11questa regione una dimensione maggiore. Gli studi sui flussi interregionali delle risorse finanziarie fanno in Italia, soltanto adesso, i primi passi. Né essi vengono facilitati dal tipo delle rilevazioni statistiche periodiche che si suole condurre. Tuttavia, appare chiaro che gran parte di ciò che sembra venire concesso alle regioni del Sud, come risorse finanziarie esterne ed aggiuntive è, in buona parte, risparmio locale che torna per canali esterni. App~re difficile, in altri termini, provocare, in regioni co1ne la Calabria, un'adeguata mobilitazione delle risorse economicl1e locali, per la mancanza di strumenti idonei. Dovrebbe trattarsi di strumenti in gran parte nuovi, come le società finanziarie che, è bene chiarirlo subito, non è detto debbano adeguarsi al modello pubblicistico di tipo « siciliano » e correre di necessità i rischi connessi. Il sistema bancario opera, ed è scontato, con i metodi tradizionali. In regioni come quella calabrese, anzi, esso opera spesso con gli strumenti meno moderni ed efficienti, senza giungere, quindi, a quel grado di produttività nella utilizzazione delle risorse che pure altrove riesce a perseguire. Perché allora non tentare di apprestare strumenti nuovi, almeno fin dove è possibile? Quello delle società finanziarie e della utilizzazione del risparmio non è evidentemente un problema a sé stante. Quando si è vista la notevole incidenza degli impieghi dirottati agli Enti _pubblici e assimilati, si è scoperto un altro aspetto dello stesso problema. Alla carenza di iniziative private, le banche fanno fronte dando il credito a chi possono: è gfusto che le banche facciano il loro mestiere. Ma sarebbe meglio che questa iniziativa privata ci fosse, e che venisse indirizzata e sollecitata, non con esortazioni, ma con altre iniziative, magari pubbliche, che servano a promuoverla e a incoraggiarla. Si potrebbe cominciare dalle cose fattibili e più vicine, che anche l'operatore più sprovveduto capirebbe facilmente. Nel campo· dei prodotti agricoli, ad esempio,, e della loro commercializzazione o lavorazione industriale, o nel campo turistico. Non a caso proprio in questi séttori si è cominciato a fare qualcosa. Le società finanziarie, fin'ora assenti da i11iziative in Calabria, hanno promosso due interventi, nel settore ortofrutticolo e in quello delle. attrezzature turistiche, in due zone calabresi. È infatti nello spirito di iniziative di questo tipo che può essere affrontato il problema dell'industrializzazione delle risorse locali. Quello che da solo- ciascuno non osa, 1 in tanti, e co·n l'aiuto di istituzioni che diano il necessario affidamento, molti sarebbero invece disposti a fare. 101 B·ib.liotecaginobianco
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