I La Calabria- difficile 1ne110 si rispecchia ampiamente nell'a1nmontare dell'attività dei due tipi di banche. , Nel 1951 le banche a carattere locale amministrava110 il 51,6% degli impieghi e il 40,3% dei depositi bancari della regio11e. Nel Mezzogiorno questa partecipazio,ne si limitava al 21,7 e al 21,1 %. Era evidente il c2arattere essenzialmente locale dell'apparato creditizio in Calabria, che poteva essere sintetizzato molto eloquentemente dall'indice di autonomia locale che risultava, appunto, di 62,6: vale a dire che su 100 piazze bancabili circa 63 erano servite unicame11te da banche della regione. Se questa era la situazione nel 1951, i dati relativi al 1966 non fanno altro che ribadire la tendenza del sistema creditizio a rimanere, per lo più, circoscritto nei limiti del suo carattere locale. A quest'ultima data, infatti, alla formazione complessiva degli impieghi le banche a carattere locale concorrevano per il 51,5% (percentuale pressoché identica a quella del 1951) e alla formazione dei depositi per il 54,3%. Per l'intero Mezzogiorno, questa incide11za, ancorché accresciuta rispetto- al 1951, si manteneva entro limiti molto inferiori (rispettivamente 28,4 e 27,8% ). L'aumentato peso delle banche locali nella formazione della raccolta si spiega sopratutto- con il maggiore sviluppo, della loro rete di sportelli, già posto in luce, e che viene ancora avvertito dall'indice di autonomia locale, salito· nel frattempo a 68,1. L'estendersi -della rete di sportelli delle banche locali, specie nelle piazze minori, ha certamente consentito loro di attingere a tutte le risorse con maggiore penetrazione. Per gli in1pieghi, invece, il peso relativo delle banche locali è rimasto sostanzialmente analogo nel quindicennio perché tale attività è prevalentemente nei centri maggiori, dove i gra11di istituti sono sempre stati presenti. Appare, quindi, molto chiaro il ruolo che le banche locali ha11no esercitato nello sviluppo del sistema creditizio in Calabria. Esso è stato, come s'è visto, di gran lunga prevalente rispetto a quanto avvenuto in tutto il Mezzogiorno e si è manifestato sia attraverso- una considerevole espansione delle filiali sia a mezzo di una larga partecipazione nell'attività sopratutto della raccolta. Tutto ciò, ovviamente, anche a scapito. delle banche maggiori, notoriamente più efficienti non solo dal punto di vista della redditività, ma anche da quello della operatività, che travalica l'angus~o ctmbito regionale e spesso esclusivamente comunale, per intrecciare rap·porti più vasti, con una visione dei problemi economici senza dubbio più aderente alle necessità d_i una regione in via di sviluppo. Inoltre, 1 le banche minori, proprio in ragio,ne dei più alti costi di esercizio, conn·essi alla loro struttura poco efficiente, tendono ad elevare il costo 91 Bibliotecaginobianco
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