I La pianificazione regionale nello Stato moderno I di sviluppo sia stato assicurato, l'obiettivo del riequilibramento territoriale finisce, infatti, col competere con l'obiettivo stesso dello sviluppo; la diversa valutazione dei due obiettivi può risultare, tuttavia, avventata se non si hanno strumenti per prevedere gli effetti di un rallentamento dello sviluppo attuale sullo sviluppo futuro. Il secondo motivo che induce a prend·ere in considerazione il riequi.- libramento territoriale del sistema è la constatazione di alcuni inconvenienti a cui il meccanismo, spontaneo dà luogo a danno dello sviluppo stesso. La formazio 1 ne di grandi concentrazioni industriali a livello sia imprenditoriale che territoriale, a cui si assiste in una certa fase dello sviluppo, determina, infatti, una differenza tra costo privato• e costo sociale della produzio·ne; con la conseguenza che non sempre le attività produttive mancan9 di lo·calizzarsi nelle regioni sottosviluppate perché meno convenienti a1 fini dello sviluppo economico; spesso esse non vi si localizzano perché meno convenienti al solo imprenditore. Su entrambi i punti ora messi in luce non esiste in realtà una sufficiente elaborazione da parte della teoria economica né una sostanziale concordanza di opinioni. Essi aiutano, tuttavia, a comprendere perché il problema del riequilibramento territoriale, accantonato con facilità in una prima fase dello sviluppo, finisca successivamente con l'assumere un peso considerevole. Il modo tradizionale in cui si è ritenuto di potere intervenire per la soluzion 1e degli squilibri territoriali è stato quello dell'intervento straordinario nelle zone meno sviluppate. Ciò ha comportato la destinazione di una certa quota di risorse alla soluzione del problema, la pre·disposizione di piani particolari di intervento, la creazione di u11 sistema di incentivi ad investire, senza che avvenisse, però, alcun tentativo di collegamento tra quanto accadeva nelle diverse parti del pae~e. Si è stati concordi nell'ammettere che i risultati di questo tipo di intervento sono stati, per lo più, scarsi e hanno dimostrato l'esigenza di affrontare in un quadro unitario i problemi dello sviluppo economico nelle loro diverse componenti: territoriali, settoriali, sociali. Da qui il ricorso alla pianificazione regionale che, inserita nell'ambito di una pianificazione nazio,nale, dovrebbe consentire di esplicitare adeguatamente le linee di sviluppo di ciascuna regione nell'ambito degli obiettivi generali assegnati al sistema. · Vi sono, tuttavia, dei modi diversi di concepire l'inserimento della pianificazion·e regionale in un sistema economico, e su questo ci soffer.:. meremo diffusamente in seguito. Parlando delle origini della pianificazione regionale, ci preme invece sottolineare che il problema degli squilibri terTitoriali non è necessariamente la causa del ricorso alla piani93 Bibiiotecaginobianco
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