Nord e Sud - anno XV - n. 108 - dicembre 1968

... Antonino Portale rischio. Ne deriva in tal caso che, quando ha inizio il processo dei rimborsi (sia pure dopo i previsti perio·di di preammortamento), l'impresa, che già si trova di fronte alle difficoltà di un mercato non adeguatamente sviluppato e non sufficientemente ~nserito nelle grandi aree commerciali, deve affrontare il problema dell'apprestamento dei normali (ma maggiori) fabbisogni di capitali d'esercizio e quello della co,pertura dei rimborsi delle rate d'ammo·rtan1ento dei crediti ottenuti. Tutto ciò, è intuitivo, a differenza di quanto avviene là dove - ·come nelle regio,ni più svilupp•ate - il capitale di rischio (sul quale gli ammortàmenti non premono con altrettanta rigidità) è predominante e le condizioni d'esercizio sono assai più agevoli. Anche il ricorso al credito d'esercizio, in questo contesto, è reso estremamente più difficile: si pone infatti il problema della disponibilità di garanzie sufficienti ad ottenere dal sistema bancario le aperture di fido necessarie. La concessione del credito agevolato d'impianto comporta infatti l'accensione di ipoteche di· primo grado in favore •degli Istituti ·speciali a copertura dei rischi di questi ultimi: l'impresa si tro-va così nella necessità di procurarsi nuovi apporti di mezzi liquidi ricorrenJo al credito, ma senza poter offrire a copertura adeguati cespiti di garanzia. In questa situazione, evidentem~nte, il sistema produttivo delle aree depresse opera in cor1dizioni -di notevole e pesante illiquidità (sia pur relativa), che non possono no·n rendere estremamente vantaggioso ed utile ogni strumento finanziario di integrazione esterna dei capitali d'azienda, specialmente allorché - come è il caso del leasing a monte dell'attività pro,duttiva e del factoring a valle di quest'ultima - tale integrazio,ne viene apprestata senza accentuazione della domanda di garanzie (salva restando l'esigenza di un esame da parte delle finanziarie interessate della situazione patrimoniale e finanziaria delle imprese richiedenti l'accesso all'una o all'altra delle due formule) e in co-ndizioni di elevata flessibilità operativa. È evidente pertanto che, anche e principalmente sotto l'aspetto della maggio·r liquidità d'esercizio aziendale che assicura, il factori11g può trovare impiego d'elezione - specie se, come vedremo, potrà essere gestito con finalità prevalentemente pubblicistiche -_ nella politica .di sviluppo delle aree depresse. Si aggiunga a ciò che le caratteristiche di agilità e snellezza operativa della fo·rnnula confermano la sua particolare a,derenza alle esigenze delle regioni in via di svilup-po. Il f actor, infatti, opera adeguando elasticamente le condizio.ni d'esercizio di ciascuna operazione alle peculiari esigenze della controparte ed alle caratteristiche stesse dell'operazione. 82 Bibliotecaginobianco

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