Nord e Sud - anno XV - n. 108 - dicembre 1968

I Il « factoring » nella politica di sviluppo le possibilità di sviluppo del giro della produzio,ne e delle vendite aziendali, e rende quindi insufficiente la capacità d'accumulazione autonoma dei capitali. In ,secondo luogo, l'inadeguata offerta di capitali di rischio (il fenomeno no11 è più solo locale, ma ha ormai proporzioni nazionali; nel Sud, peraltro, esso è più evidente per la stessa rarefazione delle strutture economiche meridionali) direttamente disponibili in loco comporta l'avvio di iniziative spesso non sufficientemente dotate di capitali d'esercizio. Anche quando le imprese traggono origine da investimenti provenienti da aree più sviluppate, il desiderio di limitare al minimo il rischio spinge spesso gli imprenditori a lesinare sulla dotazione di capitali circolanti (i cui fabbisogni sono meno rigidamente espressi di quelli dei capitali fissi): da ciò derivano non di rado fallimenti di iniziative in sé valide, che poi vengono attribuiti genericamente alle condizioni di sottosvilup•po delle aree in cui vengono realizzate, senza tener conto della negativa influenza esercitata dalle inadeguate valutazioni iniziali dei fabbisogni di capitali d'esercizio. Si deve osservare peraltro, al riguardo, che proprio le condizioni di insufficiente sviluppo economico delle zone meridionali comportano più forti fabbisogni di capitali d'esercizio: per le maggiori distanze dai mercati d'approvvigionamento delle materie prime e dei semilavorati, nonché dai mercati di più ampio collocamento della produzione finale, che comporta trasporti •più lunghi e la forn1azione di maggiori scorte degli uni e dell'altra (rispettivamente presso gli stabilimenti di lavorazione ed i magazzini all'ingrosso), e cioè n1aggiori immobilizzi, per l'esigenza di praticare una politica di larghezza nelle condizioni di vendita e di pagamento, necessaria per consentire la penetrazione sui mercati maggiori e per reggere adeguatamente su quelli (già di per sé strutturalmente poveri di capitali) più vicini; per la n1aggior ampiezza, in definitiva, di tutti i cicli finanziari d'azienda, fra erogazioni e rientri. Un altro fattore di base che nel Sud d'Italia determina condizioni di minor liquidità media del sistema nasce dalle stesse incentivazioni pubbliche predisposte per lo sviluppo delle attività produttive: il credito speciale agevolato consente infatti l'avvio di iniziative nelle quali l'apporto iniziale di capitali fissi può essere particolarmente modesto, offrendo integrazioni (compresi i contributi a fondo perduto) fino all'85<Jto del totale del capitale necessario, mediante anticipazio·ni finanziarie speciali; alle quali, poi, si aggiungono facilitazioni creditizie a medio· termine per l'approvvigionamento di scorte. Queste agevolazioni inducono molti imprenditori a ridurre al minimo fin dall'origine l'apprestamento di capitali d'esercizio aziendali di 81 Biblio~ecaginob ·aneo

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==