Nord e Sud - anno XV - n. 108 - dicembre 1968

.. I I Carlo Perone Pacifico e noi saremmo, lieti che una discussione in proposito si aprisse. Per ora ci limitiamo ad anticipare la risposta ad una sola fra le obiezio11i possibili. Si potrebbe sostenere che molti fra i ~ompiti i11dividuati per la Società sono attualmente istituzionali per l'Ente di Sviluppo della Campania; che l'Ente di Sviluppo della Campania ha già facoltà di gestire le Centrali di raccolta, e che pertanto no·n è chiara la differenza tra quanto si propone e quanto è stabilito dagli accordi. Tale differenza, a nostro parere, risulta da due considerazioni. L'Ente di Sviluppo è un organo pubblico, che può muoversi solo nell'ambito delle prerogative e dei regolamenti che ne determinano l'attività. Fra i compiti attribuiti alla Società ve ne sono alcuni che l'Ente non può assumersi, ed altri che non è consigliabile che si assun1a. In tutti i casi l'assunzione di questi compiti da parte dell'Ente implicherebbe per essi una gestione di tipo pubblico con tutti gli inconvenienti operativi che essa comporta. La soluzione pro.posta permetterebbe di adottare criteri operativi privatistici, anche se il potere di decisione rimane, in definitiva, ad organi pubblici o ad organizzazioni di produttori. D'altra parte la soluzione proposta è strettamente legata all'assunzione della privativa di vendita alla Centrale. Non riteniamo che l'Ente possa assumersi tale impegno, e non ci sembra possibile che esso venga affidato ad un organismo• cui non partecipi l'Azienda Municipalizzata. CONCLUSIONI Lo Stato italiano è fortemente impegnatd• a sostenere lo sviluppo dell'agricoltura e· a difendere la posizione degli agricoltori sul mercato. L'impegno si realizza con la determinante partecipazio.ne del danaro pubblico nella realizzazione di progetti di interesse agricolo. Lo Stato riconosce che uno degli obbiettivi principali della sua azione è quello di promuo.vere lo sviluppo di organizzazioni di produttori che, fra l'altro, operino -nelle prime fasi di mercato dei prodotti agricoli. I finanziamenti pubblici per impianti di mercato sono anzi subordinati alla partecipazio-ne determi11ante di organizzazioni di produttori alla loro gestione. Noi riteniamo che, nel caso di cui stiamo discutendo, l'osservanza di questo criterio sia stata solamente formale. La decisione di cedere, a r~scatto, la gestio·ne della Centrale all'Azienda Municipalizzata ci sen1bra che privi gli agricoltori di ogni possibilità di partecipazione e controllo. 60 Bibliotecaginobianco

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