Nord e Sud - anno XV - n. 108 - dicembre 1968

I Argomenti I danti a condizioni anche più vantaggiose di quelle del mercato locale. È anzi sempre possibile, in condizioni simili, adottare una politica di raccolta che tenda piuttosto a deprimere l'offerta locale. Questo non è necessariamente il risultato di una congiura ai danni degli agricoltori, ma può essere il risultato dell'applicazione di una rigorosa logica aziendale che spinga a soddisfare nella maniera più efficiente i propri obbiettivi. La .divergenza di interessi potrebbe divenire poi gravissima nel caso in cui le regolamentazioni CEE conducessero all'abolizione delle norme sulla fascia bianca e forzassero la Centrale ad operare in regime di concorrenza sul mercato di consumo. In un simile caso l'impegno generico· assunto dall'Azienda Municipalizzata non avrebbe che un valore .simbolico. Basterebbero infatti lievi modifiche ai regolamenti esistenti per quanto riguarda norme di consegna del prodotto, criteri di valutazione qualitativa, sistema di pagamento, per rendere difficile ed oneroso l'accesso dei produttori campani alla Centrale stessa. Del resto, il fatto che una divergenza di interessi possa manifestarsi fra azienda ed agricoltori è dimostrato dalla cura con cui, nella bozza di convenzione di cui disponiamo, si sono volute separare le sfere d'azione dell'Azienda e dell'F,nte di Sviluppo. L'Azienda eviden~emente mirava a conservare, per quanto possibile, la propria indipendenza nella gestione della Centrale; e l'impressione è che vi sia riuscita i11 maniera egregia. Una notevole parte della convenzione mira a garantire, con il più scrupoloso dettaglio, i termini della cessione dell'in1pianto all'Azienda, mentre quest'ultima rint1ncia di buo-n grado ad essere coinvolta nei grossi problemi connessi alla gestione dei Centri di raccolta. Ora, poiché non si vede alcuna ragione sufficiente a giustificare questa volontaria cessione di facoltà di controllo da parte dei finanziatori « agricoli », sorge il sospetto che questi ultimi non abbiano chiaramente capito quale grande occasione questo progetto offrisse, per procedere ad una totale riorganizzazione del mercato, alla produzione campana del latte. Il sospetto è suffragato anche dal fatto che i documenti in nostro possesso indicano che nessuno ~forzo è stato fatto per definire, sia pur vagamente, i compiti della Società promotrice, al di fuori di quello relativo al mero finanziamento degli impianti. La stessa ipotesi di cedere la gestione delle centraline all'Ente di Sviluppo, indica che la· società finanziatrice è orientata, in linea di massima, a non assumere altra funzione. Un brevissimo esame dei principali p·roblemi organizzativi di questo 55 Bibiiotecaginobianco

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