... I Giornale a più voci creata dall'estremismo ribellistico - il quale non sa, e del resto, oggettivamente non p·uò, trasforn1arsi in effettiva spinta rivoluzio,naria ---- favorisce immancabilmente la destra, nella misura in cui suscita ansia e paura in quegli strati dell'opinione pubblica (che poi costituiscono la grande maggioranza) desiderosi unicamente di vedere tutelato l' « ordine », se necessario, con la forza. Ciò contribuisce a spiegare, tra l'altro, la « non ingerenza» di coloro che, a Napoli, hanno assistito passivamente all'azione dei teppisti e allo svilupparsi dell'incendio; di coloro che, per dirla ancora con Giusti, non hanno avuto nemmeno il coraggio di dire « ohibò ». Ma la considerazione che in questo momento mi sembra più pertinente, è un'altra. All'origine dell'episodio teppistico di Napoli ci sono proprio le « idiozie » di cui ho p,arlato più sopra: gli scalmanati piromani napoletani si erano certo 11utriti, a suo tempo, di volantini analoghi a quello sul quale ho attirato 'l'attenzione dei lettori. Ancora una volta, dunque, mi sembra necessario sottolineare quanto sia sbagliato e pericoloso astenersi dal controbattere, comunque e dovunqL1e si possa farlo, i temi propagandistici del neofascismo, per ridicoli che essi siano. Né vale l'obdezione che, perché un seme come quello possa fruttificare, occorre che il terreno sia favorevole; l'esperienza insegna quanto vulnerabili siano i giovani a certa retorica, specie quando, dalla parte pol~tica opposta, non si ha sempre il coraggio civile, la coerenza e la lucidità delle idee che sarebbero necessari. Dobbiamo convincerci cl1e, in molti casi, lo squadrista di oggi è anche conseguenza del nostro silenzio di ieri. Procuriamo d1i non contribuire, col nostro silenzio di oggi, alla formazione degli squadristi di domani. (R. B.) Per aver riferito e giustamente stign1atizzato l'episodio dell'aggressione contro il liceo « G. B. Vico» di Napoli, « Il Mattino» ha visto la sua sede assaltata anch'essa dagli squadristi napoletani. Ciò costituisce una ulteriore coriferma di quanto erroneo sia il criterio del « minimizzare le cose », in 01naggio al qilale lo stesso giornale aveva passato sotto silenzio la questione dei volantini neofascisti: è proprio la mancanza di risoluti e immediati contrasti che accresce lo spazio e il coraggio dello squadrismo. L'aggressione che il «Mattino» ha subìto costituisce inoltre la conferma dell'insulsaggine, nonché della slealtà, manifestata dal suo confratello della sera, il quale aveva preferito avallare ttna versione quantomeno ridicola dell'aggressione al «Vico», attribuendone la paternità ai «maoisti»: per essere subito dopo clamorosamente smentito dagli stessi neofascisti, che tale paternità ha11rzorivendicato a se stessi, con i fatti (l'assalto alla sede del « Mattino») e con le parole (telefonate e. telegrammi alla redazione del giornale). Vogliamo solo sperare che l'insulsaggine e la slealtà del « Corriere di Napoli» siano, per così dire, autoctone; che cioè dietro questo atteggiamento non si nasconda il calcolo di chi potrebbe voler stendere un velo sul teppi: smo neofascista per non togliere l'ultimo residuo di rispettabilità a coloro che doniani rion rifiuterebbero di prestarsi a contribuire in qualche modo al successo di certi disegni politico-amministrativi. 51 Bibliotecaginobianco
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