Nord e Sud - anno XV - n. 108 - dicembre 1968

.. Rosellina Balbi di molti licei)? Qualcuno penserà, parafrasando il titolo del volantino, che non era il caso di fare « tanto rumore _per un'idiozia». Io sono convinta, al contrario, che nulla quanto l'idiozia merita il massimo rumore e la massima p·ubblicità: è soltanto così che la sua natura di idiozia, appu-nto, si manifesta agli occhi di tutti. Perciò sarebbe _stato opportuno che il più diffuso quotidiano di Napoli se ne fosse occup,atò: ma il « Mattino » ba prefe• rito tacere. Vi è poi un altro motivo, che mi ha in·dotta a scrivere di questo episodio. Oggi in Italia assistiamo al progressivo dilagare di motivi irrazionali,· tanto nella cultura, quanto nell'azione politica -di certi gruppi; nello stesso tempo, le insufficienze della classe politica rischiano di minare, agli occhi dei giovani, il prestigio degli istituti den1ocratici. Ora, non si può non ricordare che a spianare la strada al fascismo fu un'atmosfera non troppo dissimile da questa; ecco perché è necessario, più che op·portuno, che i giovani aprano gli occhi in tem.p,o e avvertano l'esisten21a •di certi pericoli. E tuttavia, lo amm-etto: al .di sopra di qgni altra con·siderazione, ha agito in me u.n motivo di ordine morale, o, se vogliamo, un impulso irresistibile. Non abbiamo potuto far niente per la Grecia, come non abbiamo potuto far niente per la Cecoslovacchia. Chi crede nella libertà e nella dignità dell'uomo, si sente oggi dolorosamente impotente. T'ornano alla memoria i versi di Giusti: « Fingi che quattro mi bastonin qui E n ci sien dugento a dire ' ohibò ' Senza spostarsi o muoversi di fi E poi sappimi dir come starò Con quattro indiavolati a far di sì, Con dugento citrulli a dir di no ». Saremo citrulli, va bene. Ma almeno lasciateci il gusto di dimostrare quanto più miserabilmente e disgustosamente citrulli siano coloro che « dicono di sì» a chi « fa di sì»: quelli che battono .le mani ai bastonatori. ROSELLINA BALBI P.S. Al momento -di andare in 1nacchina, giunge notizia dell'incredibile aggressione notturna condotta da squadracce fasciste co,ntro un liceo napoletano, che era stato occupato dagli studenti in segno di proitesta contro la circolare ministeriale relativa al,le assemblee. I tep·pisti, al grido di « Ora vi brucia1no viv,i! » hanno dato fuoco alla palestra nella quale si erano asserragliati una quarantina di ragazzi; ed effettivamente i ragazzi hanno corso il rischio di bruciare vivi, -perché, anche dopo che i teppisti se ne erano andati, né i passanti, né gli inquilini degli edifici circostanti hanno trovato il « coraggio » di attaccarsi a un telefono per chiamare sul luogo pompieri e polizia; e soltanto l'intervento dei custodj di una scuola vicina è valso a scongiourare il peggio. Ora, le considerazioni che si possono ricavare da un episodio di questo genere, sono molte. Anzitutto, l'assurdità - per non dire a1 ltro - di una circolare che, sotto specie -di venire incontro alle richieste degli studenti, non co!lcede so,stanzialmente nu1 lla e S!piana così la strada a chi, per fini diversi, mira a strumentalizzare le agitazioni studentesche. In secondo luogo, la riconferma della tesi più volte sostenuta su questa rivista, che cioè l'atmosfera 50 Bibliotecaginobianco

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