• I -- Giornale a più voci ed anche dei calabresi e dei lucani 110n gravitanti, rispettivamente, su Sicilia e Puglia. Non potendo considerare il magistero di Salerno come valvola di sfogo, è venuta sempre più precisandosi la necessità di una seconda università in Campania. Ma ai primi accenni al problema, in Comitato regionale di programmazione e altrove, s'è già sentito odor di polveri. Salerno e Caserta, e perché no, le zone interne della regione, lotteranno all'estremo per assicurarsi l'ubicazione della nuova sede sul loro territorio. Questo pugnace atteggiamento dà un solo risultato immediato: la mancata soluzione del problema, anzi addirittura la ritrosia a prendere in considerazione una questione così scottante, da parte di chiunque abbia veste per farlo. Ecco dunque crearsi lo spazio per proposte settoriali, episo·diche, diversive, come le facoltà autonome. Fame colpa ai promotori? Forse sarebbe ingiusto,_ data la situazione. Ma far colpa dell'esistenza di tale situazione alla classe dirigente regionale, ai poteri locali, agli organismi cui spetterebbe « programmare» la cre~cita della società locale e delle strutture regionali in tutte le articolazioni possibili; far colpa a questi uomini, a questi organismi, dell'immobilismo o dei movimenti sbagliati - onde s'allontana nel tempo la soluzone d'un problema primario, qual'è quello di un'istruzione superiore soddisfacente, adeguata, fruttuosa per l'interesse personale dei giovani e per l'interesse collettivo nell'evoluzione economica e civile della Can1pania -, è certamente lecito. Si fa spazio a nuovi corsi di magistero, poco o nulla influenti per l'avvenire della regione, o a una risibile sociologia termale; ma· non si riesce, invece, a far spazio all'Area della Ricerca scientifica - iniziativa di ben altro respiro, di ben altra forza innovatrice nei confronti delle strutture universitarie ed economiche della regione - ancor oggi invischiata in difficoltà amministrative di vario genere, ad un anno dalla stipula di contratti e dalla predisposizione di finanzian1enti. Ma forse, sono proprio le iniziative che innovano, che concretamente possono incidere sull'ambiente circostante, quelle più esposte agli avversi colpi di circostanze misteriose. Valga il caso dell'unive:r-sità in Calabria, esistente oggi solo nelle parole della legge istitutiva, forse perché si è avuto il torto di configurarla in mo,do del tutto nuovo, di non articolarla in facoltà tradiziona]i da distribuirsi tra i vari capoluoghi (e sembra che, mentre in Calabria non si procede, stia per nascere in Abruzzo una « facoltà autonoma» di scienze del suolo: uno dei filoni scientifici, cioè, che dovevano sostanziare l'attività dell'università calabrese) .. Quanto alla Campania, regione ristagnante in antichi problemi e antiche contraddizioni, eppure in attesa di importanti interventi nel settore delleindustrie e delle infrastrutture, una t.ardiva o inadeguata risposta al pro·blema dell'ammoderna.mento delle strutture universitarie, potrà non solo far permanere le carenze di preparazione della classe dirigente sempre riscontrate, ma risultare anche esiziale alla buona riuscita degli interventi attesi, impe..: dendo che essi determinino quell'evoluzione -della realtà regionale da tutti auspicata e, non di rado, anche troppo enfaticamente promessa. ERNESTO MAZZETTI 47 Bibliotecaginobianco
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