"' Giuseppe Barillà critica », serbatoio del « dissenso culturale permanente » nèlla società. E d'altra parte non co·mpiere una simile scelta, non raggiungere consapevolezza dell'importanza civile di essa per la formazione di una società davvero• •demo,cratica, signifi~hereb_be alimentare l'alternativa rivoluzio·naria che, co•me·abbiamo •visto, alcuni grup·pi studenteschi giudicano, l'unica possibile. Perché Università critica -del sistema? È questa in effetti una soluzio 1 ne che app•are nuo·va - e se ne fa un gran p·arlare· negli ultimi mesi fra stu·denti e fra do•centi - per il maggiore accento critico che vi h·a travasato, -dentro implicitam·ente il Movimento Stu•dentesco (con la rivolta contro gli attu-ali contenuti culturali ·dell'Università, e contro il mancato equo rapporto fra Università e società), ma si tratta in sostanza della so1uzione « antica » - posta nel dopoguerra e· non realizz·ata in più di v-ent'anni - dell'Università autono·ma. Non che nel do:p,oguerra non si vedessero in questa soluzione significati critici verso la so1cietà, ma tale « intonazione » o·ggi è divenuta -di maggiore attualità dopo la rivolta studentesca. La tesi dell'autonomia critica, in definitiva, go-de il favore di una più vasta attenzione del mo·ndo universitario, e ciò nella misura in cui la tesi rivoluzionaria relega l'Università a semplice strumento di manovra di un sommovimento nella società, più o meno collegato alla classe operaia, e nella misura in cui la tesi della « razionalizzazione » universitaria appare insufficiente e utile probabilmente agli interessi partico.Iari di chi vuole conservare, o salvare personalmente il possibile, invece di rinnovare. Sull'Università •critic·a è in corso un processo 1 di meditazio·ne e di ·elabo-razio·ne. P·articolarmente interessante è la tesi che la colloca come strumento adatto a imm11nizzare e a salvare l'umanità e la dignità dell'individuo 1 dalla e·ventuale logic·a alienante 1della civiltà produttiva. Un do1 cumento redatto dagli assistenti di Giurisprudenza di Roma è illuminante in p•roposito·. Vi si afferma c.h-ela partecip1azione ·dei -cittadini alla gestio·ne ,del potere viene impedita ,di fatto dalla costituzio 1 ne di « grup·pi egemonici a base politica e di gruppi egemonici ·a base eco·no1 mico-finanziaria, i quali finisco 1 no per instaurare con i primi rap·porti assai stretti di interazione in funzio-ne oligarchica. I gruppi egemonici, nel loro co,mplesso, riescono poi ad impadro 1 nirsi in maniera esclusiva e praticamente irreversibile di tutti gli strumenti di potere: sia gestendoli direttamente, sia co·ndizionan·done !'·attività, facendo comun.que sempre in mo,do che ciò avvenga in funzione •di auto.conservazione e autodifesa. L'o,rganizzazione sociale-politica, -che di questa realtà è espressio·ne, finisce col 30 ...... Bibliotecaginobianco
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