I ( La fabbrica del dissenso costruttivo I ma egualmente efficaci, di Marcuse. Non è ch·e le tesi, p·erò, risultino slegate; semm·ai in esse si possono notare soltanto variazio,ni di into·nazione e qualche forzatura dialettica. Così nei •docume·nti appaiono la polemica sulla crisi de1l'Università, sulla progressiva dequ·alificazione ·della didattica, e q11indi dei titoli, sullo slittamento in acca·demicità, tecnicismo, nozio,nismo; sulla incapacità dei docenti di fornire un tipo di insegnamento critico, di dare in m·ano ·ai giovani ·degli strum·enti di critica, di comunicare contenuti culturali in riferimento alla so1cietà mo,derna e frutto di una ricerc'a scientifica veramente efficiente. Nei docum·enti app·aiono anche la preo,ccupazione della limitatezza de.gli sbo,cchi professionali e la tesi che l'Università italiana è in •de,finitiva una Università dim•ensionata in modo mio•pe sulle richieste della pro,duzione, una Università padro·nale, una Università di classe, con stretti rapporti fra docenti e p,otere economico, fino ·al punto che vi si fo.rman·o quadri dequalificati, ·a-critici pe'r favorire il loro· sfruttamento nel mondo del lavoro, una Università che funziona co·me centro· di stabilizzazione del sistema e anche· come centro ,di trasmissione dell'ide·ologia del sistema nei giovani, attrav,erso l'autoritarismo che la classe p·olitica ha deLegato alla classe accademica; una Università per ricchi, cui i poveri non sono affatto· aiutati ad acced·ere, come non sono aiutati ad accedere· alla scuo1a media superiore; una Università utile alla conservazione sociale, non alla mo,bilità so,ciale •del paese. Di fronte ad un·a sitt1azione del gene,re, cosa fare? Dai documenti emergon·o in·dicazioni abbastanza contrastanti. Quando dietro la ,co11testazione c'è l'influenza dei gruppi massimalistici mino·ritari (dician10 di « nuova sinistra ») e delle riviste di « ricerca ideologica», tipo « Qu·aderni piacentini », « Qua•derni rossi », « Nuov•o impegno », essa non riguard·a soltanto l'Università, ma anche la società, -diventa cioè globale, e viene scelto l'atteggiamento· no·n solo del dissenso, ma del rifiuto del sistem·a in toto. E da tale rifiuto all'azione rivoluzionaria, p•oi, il p·asso è logico: solo mo·dificando rivoluzionariame·nte la so,cietà - è l'assunto - si può sperare di modificare anch·e l'Università .. E per fare la rivoluzione - si aggiunge - è 11ecessario trasformare il Movimento Stu-dentesco in p·artito riv-oluzio1 nario, e .ce·r,care·altresì l'alleanza diretta con quella parte d,ella classe operaia che non vuole essere « a,ddo,rmentata ·» . da partiti burocratici come quello comunista, o ,d:a organizzazioni buro·cratich,e come i sind·a,c·ati, l'uno e gli altri ormai integrati nel sistema. Quando, invece, dietro le .pro,poste d'azione c'è l'influenza 21 Bibliotecaginobianco
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