Nord e Sud - anno XV - n. 108 - dicembre 1968

I ·' La fabbrica del dissenso costruttivo I · taria universitaria è stato •d'altronde· il risultato di fattori abb·astanza ele1nentari, qu·ali ad esem,pio il •p-rincipio1 della « neutralità » di fronte aJla politica, tristem,ente· avvalorato· e prop·agandato, com·e si è detto, da e-erti pro~essori (e le asso1ciazioni studentesche tradizio-nali traevano appunto· ispirazione da partiti e ideologie politiche), o la presenza n,ell'Università, a11zi l'assenza, ·d·el gran num-ero di studenti-lavorat Jri (giovani che lavorano p·er mantenersi agli studi); e cioè di giovani fruenti, insiem·e peraltro a stu,d,enti non lavo·ratori, di quel discutibile modello didattico che è la nostra Univ,ersità, imp·erniata, come· mom.ento determinante, sugli esami, cioè su un·a esercitazione· preclara di fiscalismo inefficiente dello Stato .. 1 Se un merito ha avuto il Movimento del 1968, è stato quello di galv1 anizzare l,e masse· stu·dentesche, e -di ,portarle a manifestare· compatte come m·ai era acc·a·duto in passato. N-elle assemblee ra,dunatesi e-on ritmo incalzante durante le o,ccupazioni e agitazioni, si è assistito fel.icem-e·nte ad una so·rta di « iniziazio·ne all'imp.e·gno sociale » ,di frange studentesche che m·ai prima si erano o•ccupate non solo di visioni politiche ge·nerali, ma n,emmeno di indagini sulla crisi unive·rsitaria. Si sa: a livello di rivolta, qt1ando· si sanno- ~cegliere gli slogan ·a.datti, e specie quan.do si in.contrano· la res.istenz·a del1' autorità (in questo caso a•ccademica) e a·d•dirittura lo sbarramento de1le fo1 rze -di p·o1izia, è più facile· far proselit 1 i, a,rruolare « schiere d'urto » capaci di p·ro,durre sforzi atletici an,che ·considerevoli. È più facile indubbiamente di quando, come era il caso dell'UNURI, si ·condu,ca una battaglia, pur tena·ce, ma che resta nelle regole ,della pro-cedura ,democratica. Il problema semmai dell'attuale Mo,vimento Studentesco è quello di vedere se sia possibile e conveniente prolungare la « tensia-ne rivoluzionaria », ab·braccian-do le tesi dei gruppi massimalistici. Tali gruppi hanno avuto indubbiamente una funzio11-e coagulante di rilievo nella fase rivoltosa, cioè nel pro·vo.. care l'a-ccensione « rap,id·a ed efficace » delle masse gio-vanili. Ma il Movimento, nella misura in cui deci,da di continuare a farsi « massimalizzare », co·rre il rischio ·dinnanzi ·alla totalità -della pop-olazio·ne stude·ntesca (o·scillante fra il mo·deratismo e !'·assenteismo, e certo no,n sufficientemente sensibilizzata an1cora ai problemi dell'Università e d·ella società) di app•arir,e un m-ovimento ,di vertic-e, così co·me e·ra giudicata l'UNURI. E si sarebbe punto e d·aocap·o sul pian·o della formazio 1 ne di un serio, democratico movimento studentesco di · b·ase. Comunque sarebbe errato altresì insistere sulla tesi che le 19 Bib·li.otecaginobianco

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