Nord e Sud - anno XV - n. 108 - dicembre 1968

I Disoccupazione e progresso tecnologico I Quali tipi -di investimenti sono più su.scettibili di soffrire degli svantaggi •eco,nomici delle localizzazioni meridionali: gli investimenti che in·novano ra·dicalmente nella tecnologia o gli investimenti che replicano te·cnologie preesistenti? Mentre, p·er quanto riguarda i costi sociali, sembra ragionevole ritenere che non vi sia una differenza di profittabilità tra in,,esti1nenti che replicano precedenti impianti e investime·nti tecnologicamente nuovi, ciò non è vero p,er quanto_ riguarda le ,economie di scala. Infatti, sono più suscettibili di go·dere ,di queste ultime gli impianti che si affiancano ad altre unità produttive co·n caratteristiche analoghe che non gli impianti ch,e co·ntengano una tecnologia sostanzialmente nuo·va e diversa dalle tecnologie già esistenti. -- S,e ciò è vero, vi è una valida spiegazione del perché la politica 1 degli in-centivi adottata in Italia a partire dagli anni '50 abbia avuto scarsi risultati dal punto di vista dell'industrializzazione del Mezzo-giorno·. Si può riten,ere, infatti, che quella politica non sia riuscita ad eliminare completamente le differenze di redditività degli inve·- stimenti derivanti dall'esistenza di maggiori costi sociali nel M.ezzogiorno e di economie di scala nel Settentrione. Di conseguenza, negli anni del miracolo economico la prevalenza di investimenti di ampliamento della capacità produttiva sugli investime·nti di trasformazione tecnologica ha rafforzato la redditività delle localizzazio-ni tradizionali e reso ancora meno efficace la politica degli incentivi. La nostra tesi è, infatti, che, nei periodi in cui prevale una politica di ampliamento degli impianti esistenti, le imprese abbiano un forte stimolo ad affiancare i nuovi impianti a quelli già in funzione per sfruttare il più piename11te possibile le econon1ie di scala. Questa interpretazio·ne contribuisce a spiegare l'insufficiente penetrazione industriale nell'Italia meridionale negli anni del cosiddetto miracolo economico 1 nonostante l,a politica di incentiv·azione, e offre ·d'altra parte una spiegazione del forte aumento •di pro·duttività verificatosj negli anni tra il 1956 e il 1963. Infatti, mentre la moltiplicazione di impianti di un certo tipo non modifica di per sé la produttività degli add,etti agli impianti, se vi sono delle economie di scala, esse posso-no dare o·rigine ·a degli aumenti di pro·duttività pur restan.do immutato il grado di meccanizzazione della tecnologia. La possibilità di sfruttare le economie di scala connesse co·n gli insediame·nti industriali n-el Nord ha fatto sì che le imp•rese favorissero negli anni 'SO e nei primi anni dopo il 1960 le migrazioni interne dal Mezzogiorno verso l'Italia settentrionale. Ciò l1a co,ntribuito a determinare l'inflazione da costi con cui è iniziata nel 11 Bibiìotecaginobianco

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