• I Ettore Cuomo ... trapiantare il classico bipartitismo anglosassone, se i Parlamenti italiani furono sempre quelle dissociate e disgregate ed anarcoidi assemblee di notabili con tutte le tristi conseguenze che sap·piamo sulle articolazioni fondamentali ·del potere, ciò fu dovuto no•n già alla mancanza di principii degli uomini politici italiani, ad un loro non so che inveterato culto di epigoni di un deteriore Machiavelli dell'arte del compromesso e del raggiro· (Maranini che pure tanti elogi tributa al Mack Smith sottolinea più volte la sicura e sincera fede liberale di un Depretis o di un Giolitti), e no11 già ad un lontano quanto non felice passato storico che avrebbe disavvezzato gli italiani alle grandi e feconde lotte dei pa.rtiti, bensì alla mancata adozione di quello che Maranini considera la chiave di volta del regime parlamentare inglese: la legge elettorale fondata· sul collegio elettorale a maggioranza semplice. È questo savio sistema elettorale, con le sue tipiche procedure intese a consacrare il candidato che nel collegio ottiene la maggioranza semplice con la conseguente liquidazione di tutti gli altri, che è alla base del bipartitismo e, p·er suo tramite, di tutta la peculiare dinamica delle istituzioni parlamentari inglesi. Il sistema elettorale scelto in Piemonte e p·oi esteso a tutta l'Italia, fu invece il collegio uninominale a due turni di elezione cl1e non appartiene al sistema, ma ne costituisce l'antitesi « in quanto non è atto a determinare chiari ed elementari schieramenti politici, né comprensibili risposte elettorali, né maggioranze e rispettivamente opposizioni omogenee. È il sistema 124 Bibliotecaginobianco ideale per i baratti politici fra notabili: già •nell'imminenza del primo turno, in vista delle possibilità di un secondo turno, -accordi si impongono per battere in partenza opp•ure per consolidare il candidato più favorito nel collegio; e spesso questi accordi si realizzano fra il primo ed il secondo turno, per escludere chi nel primo turno aveva raggiunto la maggioranza relativa. Un tale sistema esaspera l'individualismo politico, incoraggia la piccola clientela, elude in buona misura l'autentica volontà dell'elettore, condizionato dai baratti tra i candidati, incoraggia la moltiplicazione e la confusione degli schieramenti». Il fatto è che il regime parlamentare era sorto in Piemonte sotto l'influenza decisiva dei mo·delli inglese e francese; ma erano sfuggite e sfuggiranno sempre agli statisti italiani, ·come agli stessi critici del sistema al cader del secolo, le antitesi di fondo tra i due sistemi al di là delle apparenti ed esteriori analogie; e soprattutto erano loro sfuggiti quei congegni elettorali che, soli, conferivano· alla macchina parlamentare inglese le sue più peculiari caratteristiche. Non lieta e non pietosa dunque, come si può constatare, questa visione di Maranini della realtà delle nostre istituzioni nel sessantennio liberale. Giudicata sotto questo pro., fil_o, questa Storia del Potere in Italia si colloca dunque decisamente tra le interpretazioni revisionistiche della nostra storia unitaria. Non è un caso del resto il fatto che l'autore mostri di tenere ir1 grande considerazione un'opera come la Storia d'Italia. del Mack Smith che pur tante perplessità de- ..... ..
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