Nord e Sud - anno XV - n. 108 - dicembre 1968

.. Il Potere in Italia I novi di continuo, surrogando le defèzioni che si verificano. La maggioranza viene creata operando s11l corpo elettorale, con pressioni e manipolazioni, ed operando sui deputati, con sedt12ioni politiche e volgari corruzioni. La dinamica del sistema parlamentare inglese, dove il corpo elettorale esprime una maggioranza parlamentare definita, della quale i leaders più autorevoli costituiscono il governo per implicita designazione popolare, e quasi per diritto naturale, è ben remota dalla dinamica dell'esperienza italiana, che tende addirittura a capovolgere i rapporti: quando appare un abile uomo di governo, è lui che impone agli elettori (con le pressioni) o che attribuisce agli elettori (con le manipolazioni) una determinata risposta politica, espressa in una certa composizione dell'assemblea, composizione che non costjtuisce in se stessa una maggioranza, ma che offre al capo del governo la possibilità di comporre la maggioranza con idonee combinazioni, e con adeguate distribuzioni di benefici, e anche, in qualche misura, di castighi politici. Quando tali operazioni hanno successo, la volontà pseudo-parlamentare raggiunge la sua efficacia massima, e riduce entro limiti minimi, senza n1ai riuscire ad eliminarla, la prerogativa regia ... Il faticoso compito che al capo del governo incombe, di costruire e ricostruire di continuo il s·uo potere, lascia del resto alla monarchia possibilità che in un vero regi1ne parlamentare non sussisterebbero ». Trasformismo, corruzione parlamentare, manipolazioni elettorali, interventi paternalistici della Corona, dittatura più o meno larvata del Bibiiot_ecaginobianeo capo del governo: è questa l'amar:1 realtà che si nascondeva dietr() la facciata liberale del regime; sono le tare che, a parere dei Maranini, il . . . . giovane organismo cost1tuz1onal~ italiano recava in grembo fin daHa nascita e che, via via manifestate~i ed aggravatesi, ne determinaro~o poi la paralisi e la morte. Sotto questo profilo, il fascismo, lungi dall'immerger il ferro in un corpo sano e vigoroso, non fece altro che seppellire un cadavere. Sono, in fondo, questi denunciati da Maranini, j malj denunciati, sin dagli ultimi decenni del secolo scorso, dalla contemporanea pubblicistica politica: dai Bonghi, dagli Spaventa, dai Mosca, dai J acini; e sono i mali denunciati altresì da certa storiografia (e l'ultimo cospicuo esempio è stato quello offertoci dalla Storia d'Italia del Mack Smith). Sino ad oggi questi mali s'erano fatti risalire vuoi all'assenza della dialettica dei due partiti o all'assenza medesima dei partiti, vuoi all'accentramento amministrativo, vuoi alla ristrettezza del suffragio, vuoi alla tendenza dei politici italiani a trascurare i principii, se non addirittura al trasformismo e all'opportunismo radicati nelle ossa degli italiani. Maranini, ed è qui la novità della sua interpretazione, taglia netto con quelle tradizio,nali diagnosi ed individua invece, utiU1.- zando •per primo in sede storica le note teorie del Duverger sull'in-- fluenza dei sistemi elettorali sui regimi politici, nel sistema elettorale la causa profonda di tutte le disfunzioni e degenerazioni delle isti tuzioni parlamentari italiane. Se in Italia non si riuscì mai a 123

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