Nord e Sud - anno XV - n. 108 - dicembre 1968

I Recensioni gli uomini politici ci persuadono a dare loro il voto,, e le donne si fanno regalare pellicce di visone; tutti quei casi - cioè - in cui l'uso dell'-autorità non se:r;;virebbe a nulla. Il manipolatore tende a sviluppare un rapporto personale con l'altta persona e a usare questo rapporto• come strumento. Abbiamo infine il modello collaborativo,, che consiste nel persuadere la persona ad assumersi la maggior parte d·ella responsabilità di cambiare se stessa. L'esem.pio più cal.Zlante ci viene da un'organizzazione per noi sconosciuta o quasi e che gode invece in America di alto prestigio: l'Anonima Alcoolizzati, il cui scopo è quello di indurre i bevitori a smettere di bere ed i cui metodi, con tutte le opportune modifiche, possono essere applicabili ai problemi dell'azienda più di quanto non si creda. L'Anonima Alcoolizzati, trascurando ogni sistema restrittivo, sceglie un approccio app·arentemente ingenuo: comincia col render noto all'alcoolizzato l'esistenza dei suoi servizi. Se l'alcoolizzato decide liberamente di approfondire il tema, potrà ascoltare la testimonianza di ex-alcoolizzati, una volta eguali a lui. Questi si limiteranno a dare quei suggerimenti che derivano dall'avvalersi di una co,noscenza autentica del problema, per averlo vi·ssuto• di persona; gli diranno che un vero cambiamento richiede una visione del mo,ndo completamente diversa. Spesso, se l'alcoolizzato smetterà di bere, sarà tra coloro che si presteranno in seguito ad aiutare altre persone in problemi di questo tipo,. Ciò che interessa, nel metodo, è che il soggetto smette di bere, non è costretto a smettere. Lo si aiuta a cambiare se stesso indicandogli i mezzi ed i comportamenti sostitutivi in un processo di arricchimento nel quale la personalità non abbandona mai la persona che deve cambiare. Un processo analogo a quello dello ·studente nei metodi attivi di insegnamento e per il quale il docente è soltanto colui che aiuta il discepolo ad aiutarsi da sé. Naturalmente in azienda l'uomo, più che con altre persone isolate, ha praticamente a che fare sempre con gruppi e l'essenza stessa delle moderne organizza- ~ioni è quella di cercare di condizionare nello stesso tempo il comportamento .di molte persone; siamo così alla terza e alla quarta parte dell'opera, cioè ai rapporti dell'uomo all'interno di un gruppo. Tutta la più moderna psicologia industriale fa continuamente riferimento alla constatazione che non esiste lavoro in azienda che non sia lavoro di gruppo, per cui il problema non si pone tanto sulla convenienza o m·eno che il gruppo esista, ma su come organizzare il gruppo stesso. Secondo Leavitt, noi ci troviamo di fronte ad una nuova fase di sviluppo dei rappo,rti umani. Abbiamo vissuto l'èra dell'organizzazione scientifica del lavoro con i primi studi di Taylor, agli inizi •del secolo la prima illusione di poter migliorare la produttività attraverso un attento studio dei tempi e dei metodi. Eccoci quindi alla seconda fase, il cui inizio è ormai unanimemente legato agli studi .di Elton Mayo presso la Western Electric, ad un logico dip1 anarsi del principio che le cose -si svolgerebbero meglio in organizzazioni •dove la gente accettasse di buon grado il proprio lavoro e vi partecipasse con entusiasmo. 109 Bibli~tecaginobianco

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