·' .. I La pianificazio11e regionale nello Stato moderno azio·ni per favorire lo sviluppo economico delle regio.ni, se si vuole che il risultato della programmazione economica sia conseguenza delle scelte consapevoli effettuate da tutte le diverse componenti del sistema. C'è da chiedersi, tuttavia, se la soluzione degli squilibri territoriali - risulti effettivam-ente favorita da un'impostazione di questo tipo, o non si finisca col cadere su quello ch·e è stato chiamato il « paradosso » della pianificazione regio,nale. Non vi è dubbio, infatti, che la pro1 grammazione regionale autonoma co,nsente alle motivazioni dal basso di esplicitarsi meglio, ma anco,ra meglio si esplicherà il contrasto tra tali motivazioni e le effettive po,ssibilità di soddisfacimento, con la co-nseguenza di spostare sul piano della concorrenza interregionale la composizione degli inte-- ressi. Da un lato, infatti, le regioni arretrate premeranno perché l'attuale struttura del siste1 na, che rende impossibile la so,luzione degli squilibri, venga mutata, dall'altro le regioni sviluppate non saranno disposte a cambiare un meccanismo nel quale si trovano perfettamente inserite. E poiché non si hanno ragioni per ritenere che le regioni arretrate riusciranno a far prevalere i pro,pri interessi, può prospettarsi una situazione in cui la programmazione regionale autonoma divenga uno strumento per il mantenimento degli squilibri, piuttosto che per la loro eliminazione. La pianificazione regionale all'estero. Le relazioni straniere presentate al convegno di Sorrento confermano che l'aspirazione a passare dal primo al secondo mo·do di concepire la pianificazione regionale è piuttosto diffusa, ma deve scontrarsi co-ntro la màncanza di strumenti metodologici in grado di assicurare una certa consistenza e compatibilità al nuovo sistema pianificatorio. Ci sembra che le tre relazioni presentate dal prof. Wrobel per la Polonia, dal prof. Beaud per la Francia e dal prof. Alonso per gli Stati Uniti diano un quadro, abbastanza completo d·ella pianificazione regionale all'estero. Il prof. Wrobel ha spiegato come nella pianificazio.ne economica del suo paese si .faccia una distinzione preliminare tra pianificazione spaziale al livello centrale e pianificazione regionale. Il modo di intendere la pianificazione regio,nale ha subìt_o delle sostanziali modifiche dal lontano 1946 ad 01 ggi, ma l'idea che ha finito col prevalere per un certo tempo è che i piani regionali dovessero presentare un'analisi della struttura economica esistente nella regione, alcune previsio-ni sulla . popolazione e le forze di lavo,ro, alcune proposte concrete sullo sviluppo di determinate produzioni e sul futuro assetto territoriale della regione. Al livello centrale, invece, veniva svolta la vera e propria pianificazione 97 Biblioteca·ginobianco . .
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