/lt1icheleBenson per n-essuna altra ragione che per ragioni di potere ». 11 sommovimento, scrive.va ancora la « Voce», veniva « non da un esame obbiettivo 1de-lle necessità ,dell'azienda e cl-all'esigenza di miglioramento del suo livello, non da un dibattito critico in seno ·al comitato -direttivo, unico organo istituzionalmente competente e· ca·pa·ce per sua co1 mposizione, non tenendo ·conto ·dei risultati del vasto dibattito pubblico che si è intrecciato in tre anni anche sulla base d-ella nota sentenza -della Corte Costituzionale, ma attraverso intese e colloqui sottobanco, in un mediocrissimo gioco di do ut des in cui rischiano ,di essere coinvolte anche forze politiche estranee al gruppo di potere interno ». « Va detto fin d'ora - concludeva il quotidiano del PRI - che nessuna dirigenza politica e amministrativa 11utrita di qualche se11so di responsabilità potrebbe avallare una simile elefantiasi collegata alla marcia su viale Mazzini di interessi particolaristici. E che, se un governo di -centro-sinistra deve ricostituirsi, non può non essere posto tra i suoi pro·blemi l'esame approfondito della situazione amministrativa e politico-cultu.rale di questo servizio pubb1ico ». Frattanto non tardavano a manifestarsi le reazioni interne ,della Rai, in particolare tra i giornalisti del T'elegiornale, i più direttamente condizio·nati da qualsiasi sommovimento di vertice. La loro posizione appariva subito legata a due ordini di _esigenze: da un lato, la necessità di una maggiore autonomia e -libertà di informazione; dall'altro, il timore che una pura manovra di potere li privasse di quel minimo ,di autonomia acquisito n-egli ultimi tem-pi. Questa posizione era bene espressa 1da Arrigo Levi, quando 1'8 otto'bre, nell'assemblea dei giornalisti televisivi racco1ti nell'A·girt, affermava: « nessuno di noi pensa che il T'elegiornale di oggi sia il migliore, m.a nessuno vuole che si torni indietro da quel ·poco che si è fatto ». La stessa assemblea risultava del resto assai tempestosa, ma è significativo che si raggiungesse l'unanimità su un doc·umento che rappresenta l'i:rnplicita condanna della progettata operazione di vertice. Il ·documento - risultato dalla fusio·ne tra -due mozioni, presentate rispettivamente dai cattolici di sinistra La Valle e Pratesi e da un gruppo di democristiani e socialisti - inizia affermando che i giornalisti « sono parteci·pi delle vive preoccupazioni e dei problemi suscitati da recenti notizie a proposito di riorganizzazione aziendale ». Dopo avere sottolineato la necessità di mantenere gli « as_petti più avanzati » ,dell'attuale g-estione, il documento entra nel vivo ·del problema di fondo, quando dichiara che i giornalisti « riaffermando la urgenza di una riforma legislativa della Rai-TV che dia 24 Bibiiotecag inob·iarico
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