·' I Per una gestione democratica del potere dei partiti politici e ,sarebbe un altro grave smacco per la democrazia se altrettanto accadesse tra classe operaia e sindacato, proprio quando jl problema della n1ancata partecipazione democratica appare l'elemento che determina la crisi di due sistemi e che salda oggi le rivendicazioni della classe lavo,ratrice occidentale e dell'Europa socialista. La soggezione dei lavoratori sotto i due regimi è infatti pressoccl1é identica: il lavoratore in pratica è sempre un salariato che « fitta » la propria capacità lavorativa senza che la dignità di tale prestazio·ne lo faccia partecipe della gestio,ne dell'azienda. Nei paesi comunisti la socializzazione dei mezzi di produzione no11 ha affa~to, prodotto ciò a cui pareva destinata: la socializzazio;ne del potere. Né le timide tendenze liberalizzatrici, comparse nell'econo•mia sovietica, considerano .la possibilità di offrire un reale potere decisionale o di controllo ai Co,nsigli operai, ma tendono ad imitare lo schema occidentale, aumentando l'auto,nomia dal Piano dei dirigenti industriali, favorendo co,sì il rafforzamento dei tecnocrati ed introducendo 1 concorrenza e profitto. In alcuni paesi dell'Europa occidentale - Francia e Italia - le dichiarazioni di principio sulla elevazione del lavoro e su1lla partecipazione operaia alla gestio,ne delle aziende furono tutte precedenti alle reazioni padronali, rispettivamente del '45 e del '48, che resero vuoti quei principi enunciati nelle Costituzioni. Solo in Germania c'è stato• un tentativo più deciso, verso la partecipazione operaia con una serie di leggi approvate tra il '51 ed il '52. Tuttavia, il sistema di co-gestio,ne sperimentato in questo paese, malgrado gli entusiasmi che a suo tempo suscitò, si è poi rivelato privo di un reale significato innovatore. Infatti, al giorno d'oggi sono tanto innumerevoìi i condizionamenti del sisten1a gravanti sulle industrie, che ogni trasformazione so1stanziale dei rapporti di po~ tere nelle aziende diviene impresa impossibile, ove manchi un organico e complessivo collegamento con un programma econo,mico in grado dj porre le premesse ad una democratizzazione di tutto il sistema. Per questo motivo i salariati tedeschi, p·ur consigliando e controllando, sono· rimasti -sempre i governati ed i managers i governanti: « un sistema democratico di ca-gestione imp1 licherebbe, invece, che tutti i governati possano accedere al governo dell'intpresa senza per questo dover tradire i no•n-proprietari » (BLOCH-LAINÉ). La pretesa dipendenza della gerarchia dirigente dalla proprietà -è infatti oggi una grossa mistificazione. L'influenza della proprietà sulle decisioni relative alla gestione delle grosse aziende ha ormai perso· molto terreno. Basta pensare al valore che rivestono le assemblee degli azio,nisti, ridotte alla mera ratifica dell'o1 perato degli amministratori. Inoltre, 95 B-bi iiotecaginobianco
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