Nord e Sud - anno XV - n. 106 - ottobre 1968

I Argonie11ti guarda soltanto il settore agricolo, ma investe tutta la politica dei 1?pporti fra le aree di sviluppo ed il resto del territorio. Il piano· di coordinamento· degli interventi pubblici nel Mezzo,giorno, oltre a determinare i comprensori irrigui, quelli di sviluppo, industriale e quelli di sviluppo turistico - le aree di sviluppo, globale entro cui potrà mettersi in moto un « meccanismo auto,propulsivo di sviluppo· » - definisce anche « le n1isure idonee a superare la co,ntrapposizione tra aree di sviluppo 1 e territo,ri di sistemazione ». Esse consisterebbero in « integrazioni sempre più intense fra le attività economiche delle varie zone ... ed in particolare tra le fasce costiere. ed i territori interni, e di coerenti rapporti fra insediamenti umani e produttivi ». Ossia il rap,porto fra le aree di sviluppo e gli altri territori « deve realizzare - mediante soluzioni specific·he che vanno individuate per ciascun territorio in relazione alle singole situazioni ed alle stesse possibilità di connettere i processi di sviluppo e di sistemazione di aree a diversa suscettività - l'integrazione delle zone esterne alle aree di sviluppo globale nella dinamica di queste ultime. Ciò è po•ssibile determ~- nando• nuove direttrici di sviluppo in modo da infittire le maglie del processo evolutivo in atto e ridurre i vuoti formatisi tra aree di concentrazione esistenti ». In definitiva, « il quadro di riferimento territoriale, articolato sulla individuazione delle aree ... di sviluppo globale, e sulle direttrici lung,o le quali potranno richiamarsi e stabilirsi gli effetti indotti dello• sviluppo, si presenta come strumento• per il riequilibrio del territorio·» 9 • Ora, per quanto corrette possano essere le misure adottate per integrare le attività econo,miche tra i due tipi di aree, per quanto ido.nee siano le « soluzioni specifiche », se la concentrazione degli interventi vuole tendere alla creazione di meccanismi autopropulsivi nelle aree di sviluppo globale, è chiaro che, una volta cl1e tali meccanismi si siano messi in moto, gli squilibri tra queste aree ed il rimanente territorio meridionale non potranno non aumentare; anzi, è auspicabile che ciò si verifichi, perché questo, sarà indice del successo della nuova po,litica d'intervento pubblico nel Mezzogiorno. La nuova strategia dell'industrializzazione del Sud deve tendere, cioè, ad un aumento del divario economico tra i due tipi di aree: essa è stata posta in essere proprio perché squilibri determinati dallo sviluppo economico si produca110 all'interno del territorio meridionale. · I rapporti fra le aree di svi,luppo e i territori di sistemazione vanno 9 Le citazioni sono desunte da pubblicazioni della Segreteria del Comitato dei ìvlinistri per il Mezzogiorno. 87 Bibliotecaginobianco

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