Nord e Sud - anno XV - n. 106 - ottobre 1968

Enzo Pace somma, non si possono costruire solo case, assistendo impassibili al deterioramento di tutto il pro1prio patr.imonio industjriale. Sarà questo motivo non solo di decadenza cittadina, ma anche di allontanamento ,di taluni rilevanti flussi di visitatori che non avranno più ragion q.'essere perché la città non costituirà più luo,go di ,incontri e di affari. E purtroppo anche qui i,l discorso è stanco e le iniziative sono carenti. Non una voce nuova, ormai da tempo, proviene dagli ambienti interessati; e lo stesso settore p·ubb,lico si ostina a tenere, per esempio, assurdamente localizzate a Roma le attività della Cassa del Mezzog.iomo. , Una città, infine, vive anche di notte oltre cl1e di gio,rno. A parte la mo 1ndanità, una città di notte vive di dialoghi, di incontri, di discuss,ioni, di manifestazioni non provinciali ma tali da suscitare dibattiti, co,nsensi e dissensi dentro e fuori le mtira cittadine. Ma dov'è il punto d'incontro, il luogo di riunione a Napoli? Ci si è addormentati sulla passeggiata di via Caracciolo, sullo spiazzo antistante il po,rticciuolo di Mergellina, ora si rischia di ripetere l'errore .per via Petrarca, ma mai si è pensato di organizzare a salotto qualche strada cittadina, di utilizzare il centro, sto1 rico come luogo accogliente di incontri serali. Ep,p-ure si dispo,ne ancora di qualche strada o piazza suscettib.ile di ·sfuggire alle ferree regole del traffico cittadino e in grado di svo1 lgere un ruolo tanto ambizioso e necessario. Prescindendo da questi punti nell'affrontare il discorso sul turismo a Napoli, mi sembra si corra il rischio di proseguire pigramente per una strada sb·agliata che, oltre a rivelarsi inutile, p1 rodurrà necessariamente effetti dannosi non so1 ltanto nel settore specifico delle attività turistiche ma sull'intera città ,determinando una progressiva provincializzazione della vita napoletana. Napoli, comunque, deve dirsi ugualmente interessata ai problemi turistici di tipo tradizionale, ma sotto ben altro aspetto. È in corso, infatti, nel Mezzogiorno un diffuso processo di attrezzatt1ra turistico-alberghiera. Napoli non può perdere l'occasione di potenziare questo particolare settore industriale che tra breve mostrerà segni di sempre maggiore vivacità. È anche in tal senso che si esprime il ruolo di una città, più che nel proporsi problemi concorrenziali nell'accaparramento di flussi turistici estivi. Sono riscontrabili, allo stato, iniziative cl1e si muovano in questa direzione? A mio avviso la risposta è purtroppo negativa. Se qualcosa si muove in questo senso, essa ha tutti i caratteri della frammentarietà e comunque stenta a trovare la strada di un preciso e rapido meccanismo di intervento. Probabilmente ciò è dovuto anche all'assenza di un discorso coordinato, a tutti i livelli, da quelli delle categorie interessate su su fino agli o,rganismi politici responsabili. È questo il motivo che mi spinge a suggerire un tipo di « contrattazione p,rogrammatica » tra il Comune, la Provincia, i maggiori Enti} oltre naturalmente le varie rapp 1 resentanze delle categorie interessate (mondo impren·ditor.iale e sindacale) che piro,pr.io su tale p,roblema abbia a mi,surare una nuova metodologia nell'affrontare e risolvere i •problemi più urgenti della città. Da tale tipo di contrattazione, ,dovrebb·ero scaturire scelte direttamente operative per tutti e, quel che più vale, scelte coerenti con i 66 ...... Bibiiotecaginobianco

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