Enrico Musatti potesse interp 1 retare ta.Ie decisione con1.e una logica conseguenza della sua politica; e tale po1ssibilità, tutt'altro che ren1ota fino a qualche tempo fa, è stata gravemente compromessa dalla brutale invasio 1 ne della Cecoslovacchia e dal consegue11te peggioramento della si_tuazione: internazionale. Se i carni armati sovietici non fossero a Praga, è probabile che J ohnson sareb,be già stato a Mosca, e fo·rse ne sarebbe tornato con un accordo· per la pace nel Vietnam, che, almeno per il momento, gli avreb·be ·permesso· di cessare i bombardamenti e contrabbandare il « cessate il fuoco» come un ·successo della sua politica. Pensiamo che l'inco 1 ntro con i dirigenti sovietici sia ancora possib,ile, ma dub-itiamo che J 01 hnson ora ·lo voglia. I fatti di Praga gli sono serviti a rinunciare ad una iniziativa che lt1i prendeva controvoglia e alla quale aveva aderito per le p•ressio-ni di Humphrey e di quasi tutti i leaders del Partito. Augusto Guerriero ha com.mentato con in,dignazione le paro 1 le con le quali il senatore McCarthy, a proposito dell'invasione della Cecoslovacchia, ha affermato che essa non deve essere considerata una grave crisi internazionale; ma non vi è dubbaio che, dal punto dì vista americano, la tesi di McCarthy è fo,ndata, anche se ingenuamente enunciata. Non ha importanza che l'Euro,p·a sia stata divisa in due zone di influenza a Yalta, a Postidam o), più verosimilmente, dalla dinamica della guerra; il fatto è che l'Europ·a è divisa chiaramente (salvo l'isola di Berlino Ovest) e che nell'ambito della sua zona d'influenza l'Unione Sovietica può agire liberamente, e brutalmente, senza temere l'intervento americano. Convocare il Consiglio di Sicurezza a mezzanotte, come ha fatto J ohnson, non ha senso, se è scontato in partenza che 11essuna decisio,ne verrà presa. Sarà il caso di svegliare questi signo,ri nel cuor della notte se i carri armati di Mosca si faranno vedere nelle zone del mondo che non sono1 chiaramente divise. Queste zone so110 molte e purtro1ppo l'occasione non mancherà. Tra queste: il Medio Oriente, l'America Latina, il Nor,d 'Africa, l'Estremo Oriente. Ed il giorno in cui i carri di Mosca saranno a Tel Aviv, o a Tunisi, o a Beirut, o a Bangkok, il Consiglio di Sicurezza allora il mondo tremerà più che fremere d'indignazione. Un intervento americano a favore dei cechi era impensabi,le come sarebbe impensabile un intervento sovietico in Italia per aiutare il PCI a fare la rivoluzione. È triste che sia così, ma le parole non cambiano i fatti. È triste che l'Occidente nulla possa per la libertà dei cechi, ma, sia pure egoisticamente, preferiamo che sia così piuttosto che tornare ai tem·pii di Poster Du1les e della · sua politica del roll back e dell' « orlo dell'abisso». Preferiamo sperare che l'impero sovietico si sgretoli n1otu proprio, senza pericolo, di una conflagrazione nucleare. Non è dunque l'invasio,ne della Cecoslovacchia che ha determinato il notevole vantaggio che Nixon sembra aver acquisito nella corsa per la Casa Bianca. Il problema, il grande problema che per gli americarµ ormai è quasi un incubo, rimane il V-ietnam, seguito, a di1stanza, dalla questione razziale. 62 Bibiiotecaginobianco
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