Nord e Sud - anno XV - n. 106 - ottobre 1968

I Giornale a 11iù voci qua potabile dal mare o ,dalle sorgenti salmastre, quando si ha invece a disposizione tanta buona acqua di fiumi e torrenti. La Puglia ha particolarmente sofferto di questa disputa, che ha avuto ad un certo momento come esponenti pri,ncipali da una parte il professor Nebbia - che è per l'approfondimento in Puglia degli studi sulla dissalazione - e dall'altra i resp·onsabili dell'en,te di sviluppo agrico 1 lo, preoccupati evidente1nente di ogni possibile rallentamento della realizzazione dei loro programmi irrigui mediante la creazione di grandi invasi. Non vorrei dire che questa incomprensione, sfociata in aperta disputa in occasione di molti ,dibattiti, svoltisi anche alla Fiera del Levante, sia la causa dei ritardi nella soluzione del p,roblema dell'approvvigionamento idrico della Puglia; ma essa è certamente u11 sinto,mo rappresentativo· dello stato di cose, determinato da tecnici e non tecnici (ci sono, purtroppo, più rappresentanti della seconda categoria che della pTima) che discutono e dissertano, mentre la Puglia muore letteralmente di sete. Fortunatamente, due anni fa, per una serie di accordi tra Stati Uniti e CNR, favoriti dal,la Fiera del Levante, alcuni impianti sperimentali. per la dissalazione vennero installati a Bari, sempre a cura del CNR, e funziomano accanto a quelli dei quali si occt1pa l'Istituto di ricerche Breda, presso l'area industriale. Poi si seppe che il CNR aveva stipulato acco·rdi con alcune grandi azien·de italiane per la costruzione di impianti di maggior mole da impiegare, sempre in fase speri,mentale, in alcune regioni italiane. Mi occupavo, in quel periodo, della raccolta del materiale per la redazione del primo schen1a regionale di sviluppo, su richiesta del Presidente del CRPE pugliese. Pensai bene perciò di segnalare l'opportunità che uno di quegli impianti fo,sse ubicato in Puglia. Ho già riferito, proprio su queste pagine, quel che successe a qt1esto punto. Alcuni esponenti del Comitato, tra cui ancl1e dei rappresentanti dell'Ente di Svilup·po, eccepirono che il CRPE non aveva mai ch.iesto, nei suo1 i dibattiti pubblici, un simile impianto e che, perciò, esso andava cancellato dalle richieste che dovevano essere ufficialn1ente inserite nello schema. Il CNR, che evidenterr1ente è dotato di maggiore saggezza, ha invece deciso di realizzare un impianto in Pt1glia. Speriamo che i tecnici del CRPE non lo rifiutino. Sembrano pettegolezzi, è invece sono la radiografia di una classe dirigente piuttosto diset1tibile. Classe ,dirigente che si è dilettata - è proprio il termine esatto - a formulare ·progetti anche sull'oppoTtunità di realizzare impianti per l'utilizzazione •delle acque reflue urbane di Bari. Ci fu un momento in cui tutti se ne interessavano, e naturalmente la preoccupazione principale era quella di dimo,strare cl1e le acque di fo,gna appartenevano ad un ente invece che ad un altro. Ora ancl1e la « Carta europea » si occupa dell'inquinamento e dei mezzi che lo debbono evitare. Si tratta di mezzi non sempTe econo,micamente passivi, giacché· gli impianti di depurazion.e offrono la possibilità di rimettere 59 Bi biiotecaginobianco

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