Nord e Sud - anno XV - n. 106 - ottobre 1968

Giornale a JJiù voci stico 11ella convinzione ed è quanto ci· l1a rammentato la trentaduesima rassegna di Bari - che lo svilup 1 po del Mezzogiorno non può e non deve essere unicamente l'effetto del « trop·po pieno » delle aree econo·micamente più progredite, ma deve essere il frutto di un diverso impegno pubblico cl1e ha puntato sul Mezzogiorno e sul suo futuro. ITALO TALIA Un problema di etica tributaria Nel. corso della IV legislatura, precisamente il 24 luglio 1967, fu presentato alla Camera dei deputati un disegno di legge di delega al governo della Repubblica per la riforma tributaria. Tale disegno di legge - che ora ·dovrebbe essere ripresentato al nuovo Parlamento in un testo pressoché invariato - costituiva il punto di arrivo di un lungo e faticoso cam.mino che ufficialmente aveva avuto inizio nel 1962 con la nomina da parte del governo di una Commissione di studio, composta di docenti universitari e ,di qualificati rap·p1 resentanti dell'Amministrazione. È però evidente che le esigenze di riforma in materia tributaria preesistevano da tempo, anche se per alcune di esse (ad esempio: la necessità .di far fronte agli impegni di armonizzazione fiscale nell'ambito territoriale dei paesi aderenti alla CEE) almeno nel 1962 i problemi ,da affrontare erano relativamente recenti e, per di più, sempre riguardo al 1962, non di estrema urgenza (otto anni sembravano tanti, allora, per provvedere alla trasformazione dell'IGE in imposta sul valore aggiunto entro il 1970). Delle molteplici esigenze di ammodernamento delle strutture tributarie e delle convincenti soluzioni adottate nel succitato schema legislativo di riforma, la pubblica opinione è stata largamente informata attraverso la stampa ed anche dalla televisione che, nell'agosto del 1967, trasmise u11 interessante dibattito cui partecipò l'allora ministro delle Finanze, Preti. Né sono mancati altri canali di informazione, fra cui un agile manuale dello stesso on. Preti che illustra, in meno di 70 pagine, i principali criteri della riforma tributaria (il volume, edito dalla S.E.T.I. di Roma, non p·orta il prezzo in co-pertina perché è stato diffuso gratuitamente). Non è quindi il caso di dar notizia, nep·pure per sommi capi, dei lineamenti generali della riforma in questione; interessa, invece, in. questa sede, accennare ad una sostanziale innovazione, contemplata nel quadro della nuova strutturazione del sistema tributario, cui non è stata annessa, si diJ rebbe, l'importanza che merita. Si tratta della incorporazione degli aggi di riscossione nelle aliquote stabilite per i singoli tributi. · Tutti sanno che la riscossione delle imposte dirette - salvo che per pochi casi di versamento diretto in Tesoreria e per le note modalità delle ritenute direttamente operate dallo Stato all'atto del pagamento di stipendi 1 e simili - viene generalmente effettuata mediante ruoli esattoriali affidati, 55 Bi.bliotecaginobianco

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